Adriano Galliani, ex storico dirigente del Milan (ora al Monza), ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Radio Anch’io Sport. Ecco i temi trattati:
“Come faremo crescere il Monza? Mi auguro molto velocemente, come ha già detto il presidente Berlusconi nei prossimi 12 mesi proveremo ad andare in Serie A, ma questo è l’obiettivo che già ci eravamo dati a inizio stagione: prima che iniziasse il campionato ricordo che il presidente entrò negli spogliatoi per ricordare ai ragazzi che chi ci crede combatte, supera gli ostacoli e vince. Così siamo partiti. Se posso fare un voto in caso di promozione immediata in A? Qualsiasi cosa, sono nato qui, ho mosso i primi passi nel calcio qui e sono tornato: sono disposto a qualsiasi tipo di fioretto, come diceva mia nonna. Farò una passeggiata dal “Brianteo” a “San Siro”. Ma prima devo pensare alla squadra, perché in B c’è un problema: si possono avere solo 18 giocatori nati prima dell’1 gennaio ’97 e poi uno o due giocatori bandiera. Ma la nostra squadra conserverà una certa ossatura: abbiamo giocatori maturi, per vincere i campionati servono loro, non i ragazzini, però il problema non è tecnico o di scelta, bensì di regolamenti. Ci dovremmo muovere di conseguenza. Avevamo parlato anche con Menez, che aveva piacere di venire a Monza, ma ha un età che non ci consente di pensare a lui o ad altri over, dovremmo comprare solo giocatori under. Guardiamo comunque al futuro, riprenderemo la preparazione dal 1 luglio per non creare il gap con le squadre di Serie B che giocheranno tutta l’estate e arriveranno quindi al nuovo campionato più allenati di noi che siamo fermi da febbraio: faremo amichevoli e allenamenti, per arrivare con gambe pronte, cercando poi di colmare il prima possibile l’agonismo. Cinque sostituzioni in B? Sono stato abituato tutto l’anno, credo sia una roba che possa rimanere sempre, non vedo perché ci sia tanto scalpore in merito. Si riposano di più i calciatori, e specie in estate si possono ridurre di molto gli infortuni. Il pubblico negli stadi? Credo che già a luglio qualcosa cambierà, riaprono cinema e teatri, non vedo perché non si possano riaprire gli stadi: siamo all’aperto, con capienze ridotte si può fare”.
Si spazia poi al generale. E alle parole critiche che Galliani rivolse alla UEFA, che imponeva di chiudere tutti i campionati entro il 2 agosto: “Sono sempre convinto che la soluzione dell’anno solare sarebbe stata la migliore, si sarebbe potuto fare tutto con i tempi previsti, ora dobbiamo solo incrociare le dita, sperando di finire i campionati e Coppe Europee, che termineranno in modo diverso da come sono iniziate. C’è anche un calendario molto compresso, la C poi è stata costretta a interrompere la stagione regolare facendo dei playoff e playout ridotti rispetto al previsto, cosa che poteva essere evitata seguendo quello che la FIFA avrebbe autorizzato, ovvero giocare in nell’anno solare. Però così è, e va benissimo. A ogni modo in Italia dobbiamo fare i complimenti soprattutto a una sola persona, al presidente della FIGC Gabriele Gravina, senza la cui determinazione tutto sarebbe finito come in Francia. Li sono stati davvero molto frettolosi nel finire i tornei, e gli unici tra i cinque grandi paesi europei che danno le 16 squadre degli ottavi di finale di Champions: hanno provocato danni ingenti, perché un campionato sono i campionati terminati, un altro quelli interrotti, che creano disastri biblici ai movimenti calcistici”.
Altro tema caldo, la crisi del Milan: “Storicamente ci sono stati sempre molti legami tra il Milan e il Monza, ma quando io esco da una società, a differenza di molti manager, tecnici ed ex calciatori, preferisco non parlare del passato, è inelegante: ho fatto il giuramento il 13 aprile 2017 di non parlare più del Milan. Sono tifosissimo, dei rossoneri, non perdo neanche una gara, ma non voglio parlare dei loro problemi.. Ribadisco, sono un semplice tifoso”.
Galliani conclude parlando delle possibili riforme del calcio, che vorrebbero una Serie A autonoma sul modello inglese: “La Premier League non è autonoma, inutile che qua si continui a parlare di modello inglese per prendere spunto per dei cambiamenti, perché ogni loro decisione deve essere approvata dalla Federazione inglese. Sul piano formale può essere autonoma, su quello sostanziale no. Ma non voglio andare troppo oltre, se commentassi ogni cosa che conosco mi farei troppi nemici e non voglio”.
This post was last modified on 15 Giugno 2020 - 20:39