Nella odierna riunione della Lega di Serie A è intervenuto Gabriele Gravina. Il Presidente della FIGC ha fatto un’importante passaggio sulla possibile ripresa del calcio: “Vi immaginate quanti contenziosi dovremmo affrontare in caso di stop? Chi viene promosso? Chi retrocede? Quali diritti andremo a calpestare? Tutti invocano il blocco, lo faccia il Governo, ce lo imponga, io rispetterò sempre le regole. Ogni giorno devo rintuzzare attacchi e la gente non capisce o fa finta di non capire. Ribadisco ancora una volta il concetto: io la firma su un blocco del campionato non la metterò mai. Il tempo lavora a nostro favore, il danno economico è diviso per categorie: con la chiusura totale il sistema perderebbe 700-800 milioni di euro, se si dovesse giocare a porte chiuse la perdita sarebbe di 300 milioni, se si ripartisse a porte aperte la perdita ammonterebbe a 100-150 milioni, anche se quest’ultima ipotesi non è percorribile. Dobbiamo fare una riflessione: non è il caso di fare una riforma, intesa come modalità di sviluppo sostenibile e non solo per quanto riguarda il format playoff/playout? È questo il tema su cui dobbiamo concentrarci: siamo gli unici in Europa ad avere cento squadre professionistiche e non si possono più sostenere. Questa è la mia progettualità e lo dico da imprenditore, non da politico; sono portato a fare i calcoli ed a capire le criticità delle Leghe. Il vero imprenditore deve alzare l’asticella della qualità”.
This post was last modified on 1 Maggio 2020 - 21:53