Enrico Castellacci, ex medico della nazionale, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio e si è soffermato sulle responsabilità dei medici dei club in questo periodo di emergenza dovuto al Coronavirus. Ecco le sue dichiarazioni:
“Non mi meraviglia che si sia messo l’accento sulla figura del medico del calcio. Se nella società civile la figura del medico viene rivalutata, anche nel calcio è riabilitata dopo essere stata reietta, anello debole della catena. Però ora vogliono attribuire troppe responsabilità: nessun medico si aliena dalle responsabilità, ma aver messo in evidenza che il responsabile sanitario è esclusivamente il medico del calcio, lo trovo eccessivo. I perché son due: primo, è l’unica figura che non ha contrattualizzazione federale, considerate che in Serie B e C spesso lavorano gratis, fanno altri lavori. Secondo, si vede che sono poco considerati: ai tavoli del calcio ci sono tutti tranne l’associazione italiana dei medici del calcio. La prima cosa che viene detto dal Governo è: sono responsabili i medici. E allora però ridiscutiamo la situazione. La preoccupazione dei miei colleghi, specie dalla B, è tanta: mi hanno scritto che sono pronti a dimettersi se non viene fatta chiarezza. Un medico può seguire le linee guida se sono applicabili, ma se non lo sono come fa? Un medico di Serie B non ha la possibilità di mettere in ritiro tutti, come fa a prendersi la responsabilità penale? Anche i club devono essere responsabili: un malato di Covid-19 può essere assimilato ad un infortunio. I medici devono essere responsabili della sistemazione sanitaria, ma non possono, senza neanche copertura assicurativa, prendersi anche quella organizzativa. Il professionismo deve prevedere protocolli adattabili a tutte e tre le leghe. Se lo sono, il medico non avrà alcun problema ad assumersi la responsabilità che gli compete”.
This post was last modified on 12 Maggio 2020 - 22:33