Milan, le ultime prove devono diventare una costante

Le ultime prove devono diventare una costante. Sto parlando, ovviamente, dei primi 50′ minuti del derby e della partita di ieri con la Juventus. I risultati non sono stati dei migliori (una sconfitta e un pareggio) ma, parliamoci chiaro, si è trattato comunque di due partite contro le prime due della classe. E paragonare i bianconeri e i nerazzurri al Milan attuale viene difficile. Almeno a livello di rose a disposizione. Perché se poi andiamo a giudicare le prestazioni in campo, la distanza è molto meno ampia di quello che potrebbe recitare la classifica. La sconfitta contro l’Inter, purtroppo, è più che meritata. Ma il primo tempo sontuoso degli uomini di Pioli ha dimostrato che la squadra c’è, la voglia e la determinazione non mancano e la strada è quella giusta.

Ulteriore conferma è arrivata nella semifinale d’andata di Coppa Italia disputata ieri sera. Il pareggio con la Juventus – sembra strano da dire – sta strettissimo ai rossoneri. La squadra ha interpretato la partita nel migliore dei modi, soffrendo pochissimo le incursioni avversarie e gestendo bene la palla. Il gol di Rebic al 60′ sembrava aver dato nuova linfa alla squadra, a cui poi sono state tagliate le gambe con l’espulsione di Theo Hernandez (che salterà il ritorno, insieme a Ibra e Castillejo). Poi quel rigore fischiato da Valeri al 90′ ha (forse) spento anzitempo le speranze del Milan di passare il turno.

Finalmente, però, il Milan può essere definito squadra. Non un accozzaglia di giocatori confusi e incapaci di assumersi la responsabilità di certe giocate. C’è finalmente un’anima. Fondamentale sarà adesso proseguire su questo passo, anche (e soprattutto) con squadre più alla portata. A partite dalla prossima di campionato col Torino. La classifica attuale dice che la stagione rossonera non è ancora compromessa. Difficile, quasi impossibile arrivare al quarto posto, valevole per la qualificazione alla prossima Champions League. Più alla portata l’Europa League. Ma non si possono più perdere punti con le ‘piccole’. È obbligatorio vincere, anche perché le altre contendenti non aspettano mica. Le ultime prove devono diventare una costante.

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