Il dirigente rossonero, Paolo Maldini, è stato intervistato da DAZN nel postpartita di Fiorentina-Milan.
Ha commentato così la gara: “Rimane il punto purtroppo, abbiamo giocato meglio della Fiorentina, eravamo in vantaggio meritatamente, non abbiamo saputo gestire la partita nella giusta maniera. Un po’ di fastidio sul rigore, nelle partite precedenti abbiamo fatto un esercizio per capire le scelte arbitrali, ma la non chiamata del VAR non ci convince. Se questo è rigore non riesco a capirlo. Due anni fa mi sentivo molto più sicuro. Ci ha detto che il tocco deve essere deciso, bastava che l’arbitro perdesse trenta secondi per andare a rivederlo. Da lì la partita è cambiata“.
Sulla squadra: “Siamo una squadra giovane, fa fatica a tenere 90 minuti, soprattutto quando è sotto pressione. Oggi buona parte delle colpe sono nostre, la partita era in controllo, la squadra ha gestito male in 11 contro 10“.
Sul giovane Gabbia: “Ha fatto dei miglioramenti incredibili, arrivava dalla Lucchese, ha saputo alzare il livello, si è conquistato la fiducia di Giampaolo e poi di Pioli. Alla fine invece di tornare sul mercato dopo l’infortunio di Duarte abbiamo puntato su di lui“.
Sul gioco rossonero: “Il Milan deve essere coraggioso, deve entrare sempre in campo per vincere. Siamo partiti con un altro allenatore, abbiamo fatto un cambio doloroso, la base del Milan del futuro però si sta vedendo“.
Sulle dichiarazioni di Gazidis: “Oggi parlerei di calcio, c’è tanto di parlare. O il VAR va semplificato o chiarito, la non chiamata fa male a tutti. Ha risolto tante cose, l’uso deve essere fatto in maniera diversa”.
Sempre sugli errori arbitrali: “Oggi era gol di Ibra, sono andati a vedere e lo hanno annullato, sul fallo di Dalbert sono andati a vedere e lo hanno espulso. Non capisco perché la terza volta non si è andati a vedere. Giudicare quel tocco non abbastanza tocco è complicato, non penso sia facile per un arbitro capire quando è forte un tocco. Non ho mai visto dare un rigore così, si vede che il rigore non c’è. Riuscire a capire l’entità del tocco è impossibile, la regola mi sembra sia sempre quella”.