Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, Gianluca Di Marzio commenta così le mosse della società rossonera, brava nel trovare il giusto compromesso tra giovani ed esperienza: “In quel momento il Milan veniva da una bruttissima sconfitta, 5-0 contro l’Atalanta se non ricordo male, e aveva capito che per far crescere i tanti giovani interessanti che sono stati presi durante l’estate, vedi Leão, serviva una figura carismatica all’interno dello spogliatoio. Si è visto poi il contributo che Ibra ha dato in campo e fuori. La scelta di Boban, Massara e Maldini, ovviamente spalleggiata dalla società, è stata quella. Si è vista subito la differenza anche negli altri giocatori, soprattutto Rebic, che comunque di carisma ne ha. Con Ibra vicino tutti si sentono pungolati, tutti si sentono sotto esame. La pressione positiva che Ibra mette ai compagni è uno stimolo a giocare bene. È vero che il Milan ha puntato sui giovani e punta sui giovani e lo dimostra Saelemaekers, ma ha preso ad esempio anche Kjær perché in quel momento in difesa serviva un tassello di esperienza. È una società che punta e punterà sui giovani, ma se c’è l’opportunità di inserire un rinforzo d’esperienza ovviamente non si lascia trovare impreparata”.