Il curioso caso di Ante Rebic

No, non state per leggere una recensione sul capolavoro di Fincher del 2008 con Brad Pitt protagonista. Il “curioso caso”, in questo caso, è quello di Ante Rebic. L’escluso, la seconda (anche terza) scelta per gran parte della stagione, un pacco pronto da rispedire a Francoforte. Chi se lo sarebbe mai aspettato, due settimane dopo siamo qui a parlare di un giocatore completamente diverso: l’eroe che non ti aspetti contro l’Udinese, il salvatore contro il Brescia. Nelle ultime due di campionato, il croato ha giocato poco più di un’ora effettiva, ha segnato 3 gol e ha regalato ai rossoneri 6 punti, risultando quantomai decisivo.

Perché abbiamo scoperto il talento e l’importanza di Rebic solo ora? Di chi è la colpa principale? Degli allenatori forse, o di noi tifosi pronti a fischiare dopo due spezzoni di partita sbagliati. Le colpe sono un po’ di tutti. Probabilmente anche sua. Perché con la giusta determinazione, anche pochi minuti possono essere determinanti, se giocati con voglia. E le ultime due partite ne sono la dimostrazione lampante. Si può parlare di “cura Ibra“? Anche. La fame e la determinazione vista in campo negli ultimi tempi (non solo da parte di Ante) devono pur arrivare da qualche parte. E, parliamoci chiaro, l’influenza che il gigante svedese ha non dobbiamo di certo stare qui a ribadirla. Zlatan potrà anche sbagliare un gol a porta vuota, potrà anche sbagliare un appoggio, ma l’apporto che sta dando e che darà a questa squadra è inestimabile. E Rebic è una delle tante dimostrazioni.

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