Ibra torna per dare una scossa: è questa la più grande sfida della sua carriera?

L’inesorabile corso del tempo e, in questo caso dei decenni, non muta la consistente attesa per l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic a Milano. Dal 29 agosto 2010 al 2 gennaio 2020 al Milan è cambiato praticamente tutto: tre proprietà, sede, ambizioni, calciatori, classifica e prospettive. Oggi Ibra torna nella Milano rossonera vestito completamente di nero, per invertire un trend negativo che sembra non finire mai, e tramutare quel Milan nero come i suoi vestiti in qualcosa di più acceso, forte, prorompente, vivo.

UN’OPPORTUNITÀ PER TUTTI – L’affare Zlatan Ibrahimovic è senza dubbio, soprattutto oggi, un’opportunità, un’occasione da non perdere per il Milan, per questo Milan. In un momento cosi buio e a tratti tenebroso guardando classifica, risultati e gol fatti, il Club di Via Aldo Rossi vuole sfruttare le caratteristiche, le qualità, il carisma e l’esperienza di un giocatore come lui.

Molti giornali o opinionisti esprimono quella che quasi per tutti può essere considerata la sfida più grande del neo numero 21 rossonero. Una sfida che non è nelle corde di tutti, anzi fino ad ora non è stata nelle corde di nessuno considerando i precedenti “ritorni” di giocatori che non hanno mai sostanzialmente inciso.

SALVARE IL MILAN – Anche di questo aveva bisogno il Milan. Bagni di folla, euforia, gente in coda con una sciarpa o una maglia da firmare. Il diritto di sognare, di sperare in un presente diverso e in un futuro migliore. In questo senso lo sbarco di Ibra è già un successo. Un successo enorme, pieno, indiscutibile. Sono ore elettriche, per i tifosi rossoneri come non ne vivevano da anni, adrenalina ed energia pura che fungono da primo vero passo verso la ripartenza.

Questo ovviamente non può e non deve bastare, ora Ibra dovrà essere protagonista anche in campo. Perché il Milan ha bisogno di entusiasmo e di tutto il resto, ma anche, anzi soprattutto, di punti. Maledetti e subito. Maldini l’ha ribadito alla squadra prima dell’allenamento di mercoledì, l’obiettivo era e resta l’Europa. Per arrivarci servirà un’accelerata portentosa per recuperare il grave ritardo accumulato, salvare il Milan perchè fino ad ora nessuno ci è riuscito, risollevare il ritmo, l’autostima, la consapevolezza. Ibra sta bene, ne sono tutti convinti, dentro al Milan, lui per primo. Ora però occorre dimostrarlo davvero.

Domenico Manfredi

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