SVOLTA? – L’ambiente rossonero è ancora preso dall’euforia per il ritorno di Ibrahimovic ma è già tempo di pensare alla Samp. Per l’ennesima volta San Siro di colorerà di rosso e nero con una cornice di tifosi che supererà il dato 60 000. C’è grande attesa per il debutto dello svedese anche se Pioli, in conferenza, ha sottolineato che le sue scelte non dipenderanno da ciò che si aspetta la gente. Tuttavia c’è possibilità Ibra partecipi ad uno spezzone di partita ma, naturalmente, l’attenzione principale deve rimanere il risultato finale. Ibra o non Ibra, il Milan deve iniziare il 2020 con il piglio giusto e dimostrare che la disfatta di Bergamo è acqua passata, così come la prima parte di stagione. Il clima attuale dopo l’arrivo di Zlatan è più che positivo, come se tutto ciò che finora è accaduto fosse portato in secondo piano, ma è necessario continuare a lavorare con umiltà e ricordarsi come sono andate le cose da Agosto a Dicembre. Concetti ribaditi anche da mister Pioli in conferenza, che ha sottolineato come ci siano altre 21 partite da giocare per cambiare la situazione e dimostrare che il Milan non è quello che ha conquistato appena 21 punti in 17 gare. “È il momento di cambiare la nostra direzione, bisogna fare più punti, dobbiamo partire nel migliore dei modi domani. Ibra ha dato una svolta all’ambiente. Ma non dobbiamo pensare che sia il salvatore della patria, sarà un valore aggiunto nel nostro lavoro e presto anche nelle nostre partite”, queste le sue parole. Dopotutto, non è la prima occasione in cui la svolta del campionato arriva per mezzo di un giocatore arrivato a Gennaio, situazione analoga si è vista due anni fa e pure la scorsa stagione.
CUTRONE E PIATEK – Protagonisti di un cambiamento radicale da Gennaio in poi sono stati proprio Patrick Cutrone e Krzysztof Piatek. Nella “stagione della rivoluzione” del 2017/2018, in cui si salvarono solo Donnarumma, Romagnoli e Suso, un ragazzino classe 98’ era allora alle prime armi nella squadra capeggiata da Leonardo Bonucci, tuttavia sorprendendo tutti con una bella doppietta in estate contro il Bayern Monaco e il gol alla prima in serie A contro il Crotone. Dopo una prima parte di stagione ad alti e bassi, l’esonero di Montella e l’arrivo di Gattuso, il clima a Gennaio non era dei migliori. La sola gioia fu quell’1-0 nel derby di Coppa Italia deciso proprio da Patrick Cutrone, che da quel momento in poi scalzò Kalinic ed André Silva, trascinando il Milan nella seconda parte di stagione, terminata poi con la qualificazione all’Europa League. Gol pesanti, come l’1-0 all’Olimpico contro la Roma, la rete nel finale contro il Rijeka al 94’ passando per il gol contro l’Hellas Verona in Coppa Italia. In pochi mesi Cutrone era diventato “l’uomo dai gol pesanti”, con un ottimo senso del gol nonostante le non invidiabili qualità tecniche, caratteristiche che ricordavano molto Pippo Inzaghi. L’anno successivo i rossoneri prendono Higuain e, inevitabilmente, le abilità di Patrick passano in secondo piano. Ancor di più dopo l’arrivo di Piatek che in poche partite si conquista il posto da titolare, scalzando definitivamente il classe 98’. Ed ora con Ibra? Il presentimento, viste le recenti prestazioni di Kris, è che avvenga la stessa cosa. Ibra è pronto e potrebbe farne le spese proprio il polacco, che si accomoderebbe in panchina. Nulla è ancora sicuro, potrebbe prosperarsi anche un’interessante coesistenza, ma se Pioli decidesse di proseguire con il 4-3-3, probabilmente ci sarà l’ennesimo cambio di centravanti.