Vertice in Comune per il nuovo stadio: Milan e Inter dicono no al doppio San Siro

Ieri in Comune a Milano si è tornato a parlare di San Siro e del futuro del calcio meneghino. La Gazzetta dello Sport questa mattina ha fatto il punto della situazione con un articolo riassuntivo della vicenda. Entrambe le società in questione (Milan e Inter), continuano a lavorare in sintonia bocciando l’idea di avere due stadi ravvicinati nella stessa zona (l’attuale San Siro e il nuovo che verrà costruito). Il Comune, che in questo momento è contrario all’abbattimento totale dell’attuale Meazza in quanto lo considera un vero e proprio monumento della città, inizia a pensare a una soluzione alternativa: conservare solamente una parte dello stadio di oggi. Ai vertici di Palazzo Marino non dispiace l’eventualità che l’impianto odierno venga trasformato in un centro commerciale (e/o in un museo da visitare), mantenendo il caratteristico guscio esterno del secondo anello. In pratica l’idea di fondo che circola in Comune è quella di fare come ha fatto l’Arsenal a Londra con il suo vecchio stadio Highbury.

I due club, nelle figure di Paolo Scaroni e Ivan Gazidis per il Milan e di Alessandro Antonello per l’Inter, in risposta all’incontro tecnico del 3 dicembre in cui il Comune aveva varato l’idea del mantenimento del corrente Meazza così com’è (da utilizzare per concerti e per eventi sportivi non riguardanti le prime squadre maschili delle società) e della costruzione a fianco del nuovo stadio, hanno presentato uno studio di fattibilità su questa ipotesi. L’elaborato – che è stato redatto da ingegneri del centro Ceas di Milano – ha dato esito negativo confermando le perplessità di entrambi i club sulla bontà di questa soluzione. Le criticità che spaventano Milan e Inter riguardano l’impatto acustico e viabilistico nella zona, la gestione dei flussi e della sicurezza, nonché l’accessibilità che diventerebbe troppo limitata per i residenti. Inoltre, sorgerebbero anche problemi di volumetrie e di impatto paesistico. Ecco perché la proposta intermedia (spiegata nel paragrafo sopra e suggerita ieri dal Comune) fra l’abbattimento totale e il mantenimento in toto del San Siro di oggi potrebbe essere la soluzione giusta.

ALTERNATIVE

Spostarsi in paesi limitrofi a Milano (come Sesto San Giovanni o San Donato) non convince del tutto) né Milan e né Inter. Francamente non si capisce bene il motivo per cui sia così importante restare fossilizzati sull’attuale area. Ricordiamo che, qualora i club costruissero la nuova struttura nella zona del San Siro di oggi, la proprietà dello stadio resterebbe sempre al Comune. Investire tanti soldi (oltre agli anni che si stanno perdendo in chiacchiere comunali) per qualcosa di cui non si avrebbe nemmeno la piena proprietà, credo sia molto discutibile come scelta.

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