Un 2019 a correnti alternate. Gattuso sorprende, il duo Giampaolo-Pioli è disastroso

I RISULTATI – A poche ore dal countdown di fine anno, è bene fare il punto su quello che è stato il 2019 dei rossoneri. Non un’annata particolarmente felice, nonostante il Milan abbia sfiorato, come mai nelle ultime stagioni, la qualificazione alla Champions League che manca dal 2013. Come spesso era accaduto, la squadra non si è dimostrata costante nelle prestazioni e nei risultati, passando da essere ad un soffio dal quarto posto a dover quasi allungare sulla bassa classifica. Ma ripercorriamo insieme la strada da Gennaio fino alla scorsa giornata di campionato. Si chiude il mercato invernale ed il Diavolo rimpiazza l’addio di Higuain con la rivelazione del campionato, Kris Piatek, ed acquista un giovane talento del Flamengo, Lucas Paquetà. La rosa, una volta rinforzata, dà subito una gran risposta sul campo annichilendo squadre come Atalanta e Lazio e conquistando punti importanti contro Roma e Napoli, oltre ad una striscia di 8 risultati positivi. La qualificazione alla Champions League è negata da un solo punto, del peso particolare hanno avuto i pareggi contro Parma ed Udinese. Complessivamente, da Gennaio a Maggio, i rossoneri hanno siglato 29 reti conquistando 37 punti con Gattuso. In seguito alle dimissioni ed al mercato estivo, in cui sono stati spesi all’incirca 101 milioni di euro, ecco il percorso inverso. Da Agosto a Dicembre, i rossoneri hanno messo a segno appena 16 reti portando a casa 21 punti. Quasi la metà di ciò che Rino aveva sorprendentemente ottenuto. Il duo Giampaolo-Pioli ha raccolto 8 sconfitte in 17 gare, una media di quasi una ogni due partite, incassando più di un gol per sfida. In un solo aggettivo: disastroso.

ED I SINGOLI… – Come per i risultati, anche il rendimento di alcuni singoli è completamente mutato. E non in meglio. Un dato che balza all’occhio è la carenza di gol messi a segno in poco più di quattro mesi. Sul banco d’accusa non potrebbe non finire Kris Piatek, che da bomber indiscusso ora vive una profonda crisi di gol. A parte qualche tregua su calcio piazzato, il polacco non è mai riuscito ad incidere veramente come la scorsa stagione in cui trasformava in gol ogni pallone toccato. 4 reti in 17 gare, di cui uno solo su azione. Nei primi quattro mesi da rossonero, Kris aveva segnato 11 reti, di cui 2 in Coppa Italia. Quasi il triplo di ciò che ha fatto finora. Con l’anno nuovo Stefano Pioli dovrà trovare la soluzione per far tornare il pistolero a sparare con continuità. Un’altra involuzione avvenuta nel giro di pochi mesi è quella di Lucas Paquetà, arrivato quasi un anno fa. Il talento verdeoro ha da subito dimostrato tutte le sue qualità tecniche, mettendo in mostra il suo calcio in certi versi molto “brasiliano” ma preciso ed efficace, tanto da servire l’assist per la prima rete di Piatek contro la Roma ed andare a segno nel 3-0 contro il Cagliari. Abile nello scontro fisico e dotato di buona rapidità, l’ex Flamengo si è rivelato molto utile anche in fase di copertura, recuperando e gestendo molti palloni. Dopo poco tempo si è meritato la fiducia di Rino e tifosi, rimanendo un punto di riferimento anche in vista della stagione successiva. Ma ad Agosto, ecco che tutto cambia. Fuori Gattuso e dentro Giampaolo, con il quale Lucas non ha mai costruito un gran rapporto. Il battibecco sulla necessitò di essere “meno brasiliano” passando per qualche panchina di troppo, che Paquetà non sembrava digerire facilmente. Con l’arrivo di Pioli la situazione pareva dovesse cambiare, dal punto che il tecnico ha sempre speso parole di elogio, facendolo partire più volte dal primo minuto. Il salto di qualità però non arriva ed al rientro di Bonaventura ecco che il brasiliano si riaccomoda in panchina. Sarà addio a Gennaio? Tra non molto lo sapremo. Discorso analogo per Frank Kessie. L’ivoriano non è più il carro armato che spinge sulla destra e che fa a sportellate sotto porta, essendo anche decisivo. La scorsa stagione vantava 7 gol e 2 assist, salvando i rossoneri in partite cruciali del campionato come il rigore contro la Lazio e la doppietta contro la Spal. In questi 4 mesi il tabellino dei marcatori dice appena una rete e molte prestazioni sotto tono, motivo per cui l’inamovibilità è ormai un lusso passato. Prima il ballottaggio con Krunic, ora le voci sul possibile addio a Gennaio. Anche per lui, come per Paquetà, si dovrà attendere ancora qualche giorno per scoprirne il futuro.

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