Uno dei misteri più inspiegabili di questo 2019, è senza dubbio l’involuzione di Krzystof Piatek. Il polacco, descritto come ‘Robocop’ da Gattuso, appare l’ombra, nemmeno troppo nitida, del pistolero ammirato la scorsa stagione.
Il bilancio tra la fine del 2018 e la fine del 2019 di Piatek è impietoso. Lo scorso anno, con la maglia del Genoa, il polacco si è presentato al giorno di Natale con 13 goal all’attivo in 19 presenze solo in campionato. In rossonero, invece, il pistolero ha messo a segno 11 reti nella seconda parte della scorsa stagione in 21 presenze tra campionato e coppa Italia. Quest’anno, purtroppo per il Milan, lo score è completamente diverso: solo 4 reti segnate e prestazioni quasi sempre al di sotto della sufficienza in 17 gare.
Difficile capire la crisi di Piatek. Il bomber che ha fatto tremare la Serie A, si è trasformato in un giocatore senza anima e personalità. In molti hanno sostenuto la teoria dell’incompatibilità del polacco con il gioco di Giampaolo. La punta rossonera, effettivamente, col tecnico abruzzese toccava al massimo quattro palloni in 90′ minuti ad ogni partita. Tuttavia, l’arrivo di Pioli ha migliorato le prestazioni della squadra, i rossoneri riescono a creare una buona dose di palle goal ma il pistolero continua a non colpire. L’alibi del gioco quindi cade. Eppure, nonostante in molti pensano di aver smascherato Piatek etichettandolo come un flop clamoroso, si fatica a credere che il giocatore ammirato l’anno scorso sia stato solo un fuoco di paglia. Chissà, magari il supporto di un campione al suo fianco potrebbe aiutarlo. La speranza del popolo milanista, in ogni caso, rimane una sola: che il pistolero ritrovi nuovamente le cartucce per tornare a sparare.