In questo periodo avere il Milan nel cuore e nelle vene è una vera condanna. Quella di Bergamo è stata una sconfitta “vergognosa e umiliante”, che non fa altro che aggiungersi all’imbarazzante media di quasi una sconfitta ogni due partite. Il Natale del Milan, o meglio, il Natale dei tifosi del Milan, sarà sportivamente parlando, molto tormentato. Perdere ci sta, ma non in quel modo. La sconfitta contro l’Atalanta riscrive in negativo le statistiche del nostro glorioso Club e diventa la quarta sconfitta rossonera in Serie A con cinque gol di scarto. Chi sono i principali colpevoli?
La risposta più ovvia si annida nella scarsa qualità e nell’ immaturità della rosa. Su questo tasto abbiamo dedicato tante righe, dunque, oggi metto sul banco degli imputati lo scarso impegno e attaccamento alla maglia dei nostri giocatori. Dei 31 elementi che hanno l’onore di indossare una delle maglie più vincenti della storia del calcio, solo in pochi si sono resi conto della fortuna che hanno. Difficile immaginare un grande Milan con la mentalità di questi giocatori. Mi vengono in mente le dichiarazioni di Piatek di qualche settimana fa: ”Ora valgo 38 milioni, ma la prossima volta che cambierò club vorrei valerne 60-70. Devo essere ambizioso, mi impegnerò per questo”. Come se il polacco stesse già pensando di andar via. E ancor peggio ha fatto Kessie ieri, come se non bastasse l’umiliazione delle 5 pere prese nell’ultima gara del 2019, ha rilasciato un “like” su Instragram al Papu Gomez, che incoronava la sua Atalanta. Anche Calabria è stato beccato sui social nella serata di ieri a cantare spensierato al Karaoke. Una volta il vanto del Milan era quello di avere in rosa degli uomini, prima che giocatori. Adesso la musica è cambiata e chi ha questi colori nel cuore non può più accettare questi comportamenti. Da oggi in poi serviranno regole e impegno, la storia di questo Club e i tifosi di questi colori non meritano questo scempio.
This post was last modified on 23 Dicembre 2019 - 22:08