Paolo Maldini scalda i tifosi. E lo fa in una lunga intervista pubblicata oggi da SportWeek, già anticipata ieri in alcuni passaggi. In particolare, il manager rossonero, ripercorrendo la storia di 120 anni di Milan, ha voluto accennare al futuro della squadra e del club: “Per cambiare le cose devi fare un programma a media scadenza”.
E ancora: “Bisogna avere l’ambizione di prendere il treno che passa e accelerare. Altrimenti non avremmo vinto lo scudetto con Zaccheroni e almeno un paio di Champions. Dovremo avere la prontezza di saltare sul treno, perché poi lassù si sta comodi e all’improvviso ti riscopri al livello degli altri, se non meglio. Quindi noi lavoriamo per mettere le fondamenta, ma siamo pronti a fare un bel balzo”.
Poi qualche aneddoto: “Avevo tenuto a casa solo una maglia della finale di Manchester, che tra l’altro è rotta perché Tacchinardi me la tirò su un corner. La feci firmare dai compagni perché credevo fosse la mia ultima finale di Champions. Invece ne giocai altre due. E non so più dove sia la maglia. Un milanista col quale avrei condiviso lo spogliatoio? Con Rivera sarebbe stato proprio bello. Ma è successo a mio padre e allora va bene…”.
This post was last modified on 7 Dicembre 2019 - 08:41