L’importanza della panchina, serve di più

Dopo le vittorie in trasferta contro Parma e Bologna, il nuovo Milan di Stefano Pioli può finalmente prendere una boccata d’ossigeno, non troppa, e lavorare su quelli che sono i nuovi concetti di gioco che fino ad ora stanno facendo la differenza sul campo.

BELLA PRESTAZIONE – Non si può dire il contrario: la cura Pioli sta dando i suoi frutti, e finalmente il Milan è riuscito a trovare due vittorie consecutive, peraltro fuori casa, che hanno in qualche modo rivitalizzato un ambiente che da adesso in avanti ha bisogno di vedere la propria squadra convincere e gioco-forza, di conseguenza anche vincere.

Le prestazioni di Bonaventura, Bennacer, Piatek e compagni è stata significativa. All’interno del rettangolo di gioco si sono visti gli atteggiamenti giusti, la voglia di strappare ogni singolo pallone, l’intensità, la consapevolezza di poter vincere. Questo, però, non è accaduto durante tutti i 90 minuti. Qualcosa è mancato, e l’ultima mezz’ora di gioco ne è la dimostrazione.

COSA MANCA – Fuori Bennacer e dentro Biglia, fuori Bonaventura e dentro Paquetà. Sono questi i due primi cambi di Pioli durante la gara di ieri, sostituzioni che non hanno soddisfatto e convinto a pieni voti, anzi qualche rischio i rossoneri l’hanno corso anche a causa di mancanza di attenzione e aggressività dei subentrati, soprattutto il brasiliano, troppo lezioso in determinate situazioni delicate. Stesso discorso per il terzo ed ultimo cambio, Castillejo, che ha sicuramente avuto pochi palloni giocabili ma che in fase di rifinitura avrebbe potuto e dovuto fare di più.

Il Milan è sulla strada giusta per provare a riaccendere un campionato che sembra tutt’altro che da ricordare, ma ha bisogno di tutti, su ogni singolo pallone giocato, nessuno escluso.

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