Krzysztof Piatek è, fino a questo momento della stagione, senza ombra di dubbio il calciatore del Milan più deludente, oltre ad essere quello che ha fatto più passi indietro rispetto alla passata stagione. Passi indietro dal punto di vista delle prestazioni, ma anche e soprattutto dal punto di vista dei gol. Appena tre reti messe a segno in questa prima parte di campionato, di cui solo una su azione. Numeri impietosi che non lasciano scampo all’attaccante polacco e lasciano molti dubbi sul suo reale valore. Qual è il vero Piatek? Quello della passata stagione che, soprattutto fino a marzo inoltrato, appena toccava palla faceva gol, o quello di quest’anno che sembra il suo fratello gemello? Il nove rossonero sembra un corpo estraneo all’interno di un collettivo che con Stefano Pioli ha cominciato a far vedere qualcosa di buono e, oltre a non segnare, sbaglia gol abbastanza clamorosi, non riesce a dialogare con i compagni, fa errori grossolani in appoggio e sembra essere triste e spaesato.
Nonostante queste palesi difficoltà, ormai non nuove e che si ripetono da inizio stagione, Stefano Pioli non ha alcuna intenzione di rinunciare al polacco che, nella sfida di domani al Bologna dell’ex Sinisa Mihajlovic, partirà ancora una volta tra i titolari al centro dell’attacco. Una fiducia che il tecnico rossonero rinnova al suo attaccante anche con le parole oltre che con i fatti. Stuzzicato più volte dalle ripetute domande dei giornalisti su Piatek, Pioli ha sottolineato come non esista un problema legato a lui e non è sembrato affatto preoccupato dal lunghissimo digiuno del suo bomber. Ha aggiunto, inoltre, che Leao per lui non è una vera e propria prima punta, rendendo ancora di più l’idea di quanto Piatek sia imprescindibile per lui. Un po’ per necessità, un po’ per fiducia vera e propria, il polacco farà ancora parte dell’undici di partenza e avrà ancora una chance per sbloccarsi e tornare a segnare, ripagando così la stima del suo allenatore. La scelta di Pioli sembra essere dettata dal buon senso e dalla logica.
Piatek per le casse rossonere è stato un investimento importante fatto meno di un anno fa e, dopo una stagione da crack assoluto, non può aver dimenticato come si segna e come si calcia in porta. Probabilmente avrà perso un po’ di fiducia con le prime difficoltà stagionali che però hanno riguardato tutta la squadra, durante la gestione Giampaolo e, dopo le prime critiche ricevute, non si è più ritrovato e fa fatica. Una fatica che deriva soprattutto da una non perfetta condizione psicologica più che fisica. Godere della stima del proprio allenatore è una componente molto importante che può sbloccare e risollevare il morale. Tutti dalle parti di Milanello si augurano di vedere il Piatek della passata stagione, ma la fiducia non è illimitata ed il tempo sta per scadere. Il Milan, si sa, è alla ricerca di un attaccante. Se non sarà Ibra, arriverà qualcun altro in quel ruolo ed il polacco dovrà dare delle risposte immediate se non vuole finire presto nel dimenticatoio con l’etichetta di “fuoco di paglia”.