Diavolo e Dea a confronto: un derby alla rovescia

Atalatanta-Milan sarà una sfida che metterà in contrapposizione due momenti storici dei club completamente ribaltati. Nella sua edizione odierna, infatti, ‘Il Corriere dello Sport’ mette a confronto i due periodi che stanno vivendo le rispettive società.

La Dea rappresenta il nuovo che avanza. I nerazzurri, in questi anni, hanno costruito un impero in quel di Bergamo, arrivando a conquistare un posto in Champions League in un primo momento e, qualche settimana fa, riuscire nell’impresa di entrare nelle migliori sedici di Europa. Gli orobici hanno uno scouting di tutto rispetto, sfornano ogni anno un giovane promettente che si fa largo nel calcio che conta. Il Diavolo, invece, vive un momento totalmente opposto. La canzoncina europea, ormai, sembra soltanto un vecchio ricordo e la luce in fondo al tunnel si fa sempre più lontana. In questi anni sono stati spesi una vagonata di milioni senza un minimo di logica, perdendo tempo e aumentando quel buco in bilancio che, nel frattempo, è diventato una voragine.

L’Atalanta, dunque, attraverso un progetto concreto, intelligente e sostenibile, è riuscita a sorpassare il blasonato Milan. I rossoneri appaiono una società senza programmazione, senza rinnovamento, mediocre. E per quanto la storia possa essere gloriosa, il Diavolo sembra ormai stantio e ridimensionato. Purtroppo, chi si rifugia nel passato significa che non avrà futuro.

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