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CONTRO LA LAZIO – Il sospiro di sollievo della vittoria contro la Spal dura solamente tre giorni. È nuovamente crisi per i rossoneri. Non che prima ci fossero stati evidenti segnali di svolta ma il successo contro i ferraresi sembrava dovesse essere il primo passo verso il paradiso. Il Diavolo invece sprofonda nuovamente e lo fa in un contesto in cui non succedeva da 30 anni. Eppure analizzando i 90 minuti non si è visto un Milan mediocre, la prestazione è stata tuttavia sufficiente ma come spesso è accaduto in questo primo terzo di campionato, gli errori dei singoli hanno fatto la differenza. Le statistiche parlano da sole: in 11 partite i rossoneri hanno incassato ben 15 gol, una media superiore ad una rete subita per gara. La difesa, che ad inizio stagione sembrava essere il reparto più ricco di alternative e sicurezze, dopo 11 gare è di gran lunga peggiore delle altri big italiane. Alla prima difficoltà di un titolare, ecco il disastro. Duarte sostituisce l’infortunato Musacchio ed ecco che in entrambi i gol dei biancocelesti c’è lo zampino del difensore brasiliano. Nella prima occasione la marcatura su Immobile è talmente superficiale che l’attaccante della Lazio è libero di staccare da solo senza alcun disturbo. Nel secondo gol, non spedisce il pallone ai lati ma lo consegna ai biancocelesti, liberi di agire in contropiede e bucare la difesa rossonera.

MERCATO FALLIMENTARE – Ed ecco che il fulcro del discorso rimane lo stesso. A cosa è servito realmente il mercato estivo? Per ora a ben poco. Dei nuovi arrivati il solo che ha dimostrato di essere pronto per giocare in una squadra come il Milan è Theo Hernandez. Leao e Bennacer sono delle buone prospettive ma anche contro i capitolini hanno dimostrato che nelle grandi occasioni il talento non sempre esce in maniera costante. Duarte, etichettato come difensore di grande spessore, non ha garantito sicurezze ed ora la spalla di Romagnoli è ancora vacante. C’è da dire perciò che se Giampaolo era finito nel mirino delle critiche per non buttare nella mischia alcuni giocatori, probabilmente non aveva tutti i torti. Il peso dell’ex Flamengo non è indifferente neanche in ottica bilancio. L’investimento è stato pari a 9 milioni di euro, non una cifra monster ma considerando l’alto passivo di bilancio del club di Via Aldo Rossi, probabilmente si sarebbe trattato di un comodo risparmio. Le alternative il Milan le aveva in casa. Trascurando la sfortuna di Caldara, Cristian Zapata sarebbe stata una valida alternativa. Il colombiano si è rivelato utile anche durante la gestione Gattuso facendo tutto sommato delle belle figure. Tutto questo fa pensare che probabilmente la dirigenza non ha compiuto, almeno per ora, le giuste valutazioni.

BOCCIATO – Ed ecco che Duarte alla grande occasione ha perciò fallito. I problemi per Pioli sono tutt’altro che finiti, ora affianco a Romagnoli bisognerà valutare costantemente chi schierare per rischiare il meno possibile. La nostalgia di Caldara ora è tanta. Il mercato di Gennaio potrebbe rivelarsi una buona occasione per un rinforzo importante. Ma nel frattempo, Musacchio probabilmente rimarrà in vantaggio su Duarte. Un reparto che di sicurezze non ne può contare molte. Il centro-destra e la coppia Calabria-Conti hanno dimostrato di avere molti limiti e perciò mister Pioli dovrà concentrarsi su come agire per poter creare un equilibrio difensivo. C’è poi da tener conto che Theo Hernandez è come un attaccante aggiunto e perciò non può farsi tutta la fascia per 90 minuti e questo complica ancor di più la situazione del reparto arretrato. Proprio nel match contro la Lazio, il gol di Correa è figlio di una mancata copertura dopo una falcata di Theo Hernandez. Responsabilità ne hanno avute senza dubbio anche i centrocampisti, ma l’errore in fase di uscita è stato proprio di Leo Duarte. Dunque occasione fallita per il brasiliano, la palla ora passa a Pioli.

This post was last modified on 4 Novembre 2019 - 15:34

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redazione