DAL BALLOTTAGGIO.. – Non è un mistero che la coppia Piatek-Leao sia sotto il mirino delle critiche di molti. I due attaccanti rossoneri sono passati ‘dalle stelle alle stalle’ nel giro di pochi mesi. 4 gol in 12 partite in due con una media di una rete ogni quattro gare, numeri che parlano da sé. L’attacco non funziona ma, a differenza del passato, non è possibile riversare colpe sul resto della squadra. Il Milan gioca molto meglio rispetto alla gestione Giampaolo. Le occasioni ci sono, quello che da Agosto non è cambiato è la poca cattiveria e lucidità sotto porta. La posizione in classifica rispecchia quel che i rossoneri riescono a concretizzare ed infatti il club di via Aldo Rossi è tra i team che segna meno in Serie A. Colpa del centrocampo? Niente affatto. Il centrocampo gira abbastanza bene. Paquetà e Krunic sono spesso partecipi nella fase offensiva e Bennacer non è sicuramente un giocatore che si limita al gioco orizzontale. In più la catena di sinistra spinge molto grazie alla velocità di Theo Hernandez, autore già di due reti. È paradossale come il terzino francese, da solo, abbia messo a segno la metà dei gol realizzati dai due attaccanti. Se poi consideriamo che due terzi delle marcature di Piatek sono state realizzate su calcio di rigore.. Un’involuzione che dunque potrebbe portare i due attaccanti rossoneri a condividere il posto in panchina e non più a contendersi il ruolo di centravanti.
..A RISERVE – Il grattacapo sorto a Giampaolo prima e Pioli poi ha portato la società ad intervenire sul mercato per tentare di invertire la rotta. Ed ecco che Elliot si muove per portare un ex rossonero di nuovo a Milanello: Zlatan Ibrahimovic. Una scelta che ha spiazzato un po’ tutti. Da una parte perché già un anno fa l’affare si sarebbe potuto concretizzare e dall’altra perché il profilo dello svedese non sposa il progetto iniziato da Gazidis. Ingaggiare un 38enne non rientra per nulla nei piani della società che però si vede costretta a mettere da parte la propria filosofia per cercare di voltare pagina. Dopotutto Ibra, oltre ad un ottimo senso del gol, porterebbe esperienza in una rosa con età media poco superiore ai 23 anni. D’altra parte per Piatek e Leao si rivelerebbe del tutto ‘umiliante’ vedersi scalzare il posto da un classe 81. Fatto sta che la situazione del reparto offensivo del Milan è piuttosto critica. Il solo Ciro Immobile ha realizzato quasi il quadruplo delle reti messe a segno dal duo Piatek-Leao, a dimostrazione di quanto precario sia il bottino dei centravanti rossoneri. Nel caso del ritorno del bomber svedese, è ormai certo che il posto in attacco sia suo. Come unica punta o, chissà, con uno tra il polacco e l’ex Lille. Con Ibra i rossoneri hanno conquistato l’ultimo scudetto e questo potrebbe essere uno stimolo per lo svedese per togliersi altre soddisfazioni con la casacca che tanto lo ha visto protagonista 8 anni fa.