Il paradosso è che il miglior Milan della stagione l’abbiamo visto ancora rimediando una sconfitta, la seconda consecutiva, la terza in cinque gare di gestione Pioli. Il secondo paradosso è che la miglior prestazione collettiva sia arrivata contro la prima della classe, quella Juventus che cambia guida e interpreti ma trova sempre il modo di spuntarla e riacciuffare l’Inter. Magre consolazioni se si guarda la classifica che vede i rossoneri in posizione pericolante, una tredicesima posizione che è più vicina ai bassifondi e addirittura a 9 punti dall’Europa League. Per la Champions occorre allungare talmente tanto lo sguardo da far venire il mal di testa.
Ora c’è la sosta, poi a San Siro arriverà il Napoli, che, pur nella sua travagliata stagione, resta sempre un cliente sgradito nella spasmodica ricerca di punti. A questo Milan ora servirebbe un filotto di gare “abbordabili” più che provare ancora di buttare il cuore oltre l’ostacolo. Restano punti fermi (o quasi) dai quali ripartire: il dinamismo in regia di Bennacer, la vivacità di Krunic, la qualità di Paquetà, la timida crescita di Duarte, la sicurezza di un cursore come Theo Hernandez. Aggiungiamoci il progressivo rientro negli schemi di Bonaventura e manca tutto (o quasi) là davanti.
Tralasciando l’ennesima magra prestazione di Suso, a questo Milan serve come il pane qualcuno che la possa buttare dentro. Anche con la Juve Piatek è parso il fantasma di quello ammirato nei suoi primi mesi in rossonero e, ancor prima, a Genova con il Grifone. E’ evidente come Pioli non abbia alternative affidabili, se dopo qualche panchina ha scelto di riproporre il polacco titolare al centro dell’attacco. Qui probabilmente, nel vertice più alto dell’undici, che serve l’esperienza di un bomber di razza. Capace di essere terminale infallibile, punto di riferimento per la squadra e leader nello spogliatoio. L’identikit porta a Ibrahimovic che in questa ennesima maledetta stagione potrebbe dare quella scossa all’ambiente e fare la differenza. I suoi gol servirebbero per tornare in Europa, almeno dalla porta secondaria della bistrattata Europa League. Se dobbiamo guardare al bicchiere mezzo pieno, riempiamolo ulteriormente con una scommessa che varrebbe la pena di giocare.
Da SportMediaset