Poco più di un mese fa – il 20 ottobre scorso nel match casalingo con il Lecce, terminato 2-2 – Stefano Pioli faceva il suo esordio sulla panchina del Milan. Una squadra demotivata e un calendario deficitario hanno reso questo primo mese molto complicato per l’ex tecnico della Fiorentina. 6 partite, 1 vittoria, 2 pareggi e ben 3 sconfitte. Un bottino certamente non da big e che, in un altro contesto, avrebbe probabilmente già voluto dire esonero per il tecnico parmense. Ma questa stagione va presa come un caso a parte. Il Milan di Pioli gioca sicuramente meglio rispetto a quello di Giampaolo e i segnali di crescita – seppur a rilento – iniziano a farsi vedere. Uno degli aspetti che differenziano la squadra attuale rispetto a quella di inizio stagione è l’utilizzo degli ultimi arrivati. Non ancora pronti per Marco Giampaolo, fondamentali per Stefano Pioli.
CON GIAMPAOLO – Ricordate tutti i meme e gli sfottò rivolti a Giampaolo durante il suo breve trascorso in rossonero? Ipotetiche formazioni con 4 Rodriguez in difesa, 3 Biglia a centrocampo e 3 Suso in attacco? Bene, questo aspetto è stato, per certi versi, uno dei principi fondanti del progetto Giampaolo: puntare tutto sullo “zoccolo duro” e far lavorare duramente i nuovi arrivati, per comprendere i suoi dettami di gioco. Forse il tempo non lo ha aiutato, sta di fatto che l’utilizzo degli acquisti effettuati durante l’ultima sessione di mercato è stato centellinato per tutta la sua avventura in rossonero. Theo Hernandez – tra infortuni e “troppa impulsività” – non ha praticamente mai visto il campo, l’esperienza di Biglia è stata preferia all’esuberanza di Bennacer, Krunic destinato ad essere un gregario e Duarte grande incognita. Rebic era – e continua ad essere – un giocatore in grande difficoltà, mentre Leao pare stia facendo il percorso contrario: bene con Giampaolo, malino con Pioli.
CON PIOLI – Se per Giampaolo i nuovi arrivati non erano ancora pronti per giocare dal 1′ minuto, con Pioli questi sono diventati il valore aggiunto della squadra. Pensiamo un attimo ai giocatori che – nelle ultime partite – stanno convincendo di più. Chi viene subito in mente? Theo Hernandez, Bennacer e Krunic. Il terzino ex Real Madrid è sicuramente l’acquisto più azzeccato della gestione Maldini-Boban. Ha scalzato Ricardo Rodriguez dal ruolo di titolare e continua a convincere, partita dopo partita. Bennacer aveva iniziato molto male, toccando il fondo contro la Fiorentina. Con Pioli c’è stata la rinascita, e adesso viene difficile pensare di toglierlo dall’undici titolare, soprattutto considerando le difficoltà che sta vivendo l’altro contendente al ruolo di regista, Lucas Biglia. Krunic per buona parte di questa stagione non ha visto il campo. Vuoi per l’impegno messo in allenamento, vuoi per il periodo no di Kessié, oggi il bosniaco è quasi imprescindibile. Ora il compito di Pioli è un altro: alimentare maggiormente la crescita di questi elementi, e cercare di coinvolgere gli altri per risollevare le sorti del Milan.