CHI AL FIANCO DEL CAPITANO? – Non mancano molte ore al fischio d’inizio tra Milan e Napoli, impegnate a San Siro nel secondo anticipo di Sabato pomeriggio. I due club non condividono sicuramente un ottimo periodo ed entrambi hanno un disperato bisogno di punti per migliorare una classifica che inizia a preoccupare seriamente. La squadra di Ancelotti dovrà fare a meno degli infortunati Milik e Ghoulam, a cui non mancano però le alternative. I rossoneri d’altro canto non potranno contare sugli squalificati Bennacer e Calhanoglu, ai quali mister Pioli è alla ricerca dei migliori sostituti in rosa. Ma oltre a queste due assenze, il vero dilemma è decidere chi schierare dal primo minuto al fianco di Alessio Romagnoli. Il centro-difesa per ora può contare solo sul capitano che anche con gli azzurri ha messo in mostra tutta la sua qualità e voglia di migliorarsi, arrivando a siglare un’altra rete nell’ultima gara contro l’Armenia. Il compagno di reparto, invece, è un rebus. Chi schierare tra Duarte, Musacchio e Caldara? Analizziamoli uno per uno. L’ex Flamengo non è tra le prime scelte di mister Pioli, che lo ha chiamato in causa solamente per coprire le assenze per infortunio di Musacchio e Caldara. Tuttavia contro la Juventus Duarte non ha sfigurato, ma rimangono ancora molti dubbi sulla sua affidabilità, stando a vedere ad esempio la gara contro la Lazio. Discorso analogo per Musacchio, che alterna prestazioni di personalità a gare del tutto da dimenticare. Caldara è rientrato da poco dalla lunga serie di infortuni e non è ancora pronto per partire titolare in una gara di alto ritmo come quella di Sabato. È dunque allarme difesa, ora la palla passa a mister Pioli.
RIMPIANTI – Probabilmente, in una situazione del genere, i rossoneri qualche rimpianto lo hanno. Tra l’altro in un clima in cui la polemica di mercato è all’ordine del giorno. C’è da dire che obiettivamente il club di via Aldo Rossi, complice anche una dirigenza inesperta, non ha agito in maniera ottimale quest’estate ed i frutti si possono vedere in questo periodo. Su 4 difensori centrali a disposizione, la sicurezza è una sola. La situazione sarebbe stata ancora più critica nel caso in cui il Milan avesse avuto più competizioni a cui far fronte. In sfide europee devi avere delle valide alternative così da poter garantire sicurezza in ogni occasione, altrimenti al minimo cambiamento di un titolare ecco che accade il disastro. Questo, purtroppo, è quello che è accaduto anche contro la Lazio. Ed ecco che i rossoneri probabilmente dovrebbero riflettere sull’importanza che avrebbe avuto adesso gente come Ignazio Abate e Cristian Zapata. Per esperienza, personalità ed utilità generale anche come uomini-spogliatoio. Abate ha giocato per 10 anni con il Milan e sa cosa vuol dire affrontare certi momenti negativi e partite di alto livello, la sua esperienza sarebbe stata importante per tutta la squadra. Così come Zapata, che si è rivelato molto utile anche durante la gestione Gattuso. Un consiglio, dopotutto, alla dirigenza, che in situazioni future dovrà valutare più attentamente se ne vale la pena investire nel mercato o se le soluzioni ci sono già in casa.
This post was last modified on 21 Novembre 2019 - 23:18