L’opzione della difesa a tre è più che una suggestione. Non sarà immediato con la Juventus domenica sera, ma dopo i tentativi delle ultime partite Stefano Pioli dovrà tentare di coprirsi di più con un terzetto supportato, nel caso, dai due esterni che possono trasformare un ipotetico 3-4-3 in un 5–2-3. Bisognerà ovviamente attendere il recupero pieno di Musacchio e quello, certamente più lungo, di Caldara, ma per evitare imbucate come quelle subite contro la Lazio varrà la pena provarci.
Pioli non è sicuramente il più fortunato dei tecnici rossoneri. Dopo aver perso Suso prima del match di domenica scorsa, a partita in corso ha dovuto anche sostituire il vivace Castillejo, finendo così le alternative per la fascia destra avanzata. Tuttavia, rispetto a Giampaolo, ha il merito di far ruotare di più gli elementi della rosa a sua disposizione, complice sicuramente una miglior condizione fisica. Solo con la Lazio, ad esempio, abbiamo potuto valutare in maniera più compiuta Krunic, fin lì un oggetto del mistero.
La Juve a Torino e il Napoli a San Siro, pur con una sosta di mezza, non rappresentano i test ideali per cercare il riscatto dopo la miseria di quattro punti raccolti in altrettante partite da Pioli. Questo Milan non è costruito per fare bottino pieno allo Stadium, ma comunque il dovere di mettere in difficoltà CR7 e compagni che costruiscono tanto, ma raccolgono poco in area avversario. Ecco perché un test a tre dietro potrebbe diventare probante anche contro i primi della classe.
This post was last modified on 5 Novembre 2019 - 19:28