Pioli si è presentato al Milan parlando di Champions, di obiettivi ma anche di sincerità. La base di ogni lavoro, il punto zero del rapporto calciatore-allenatore. Il tecnico ha infatti prontamente escluso Piatek dai titolari alla sua prima a San Siro. Un esordio di carattere che ha subito chiarito la posizione dell’allenatore. Punto emblematico, biglietto da visita da primo piano. Non ha mai risparmiato analisi critiche, oggettivo anche sulle prestazioni dei singoli. Il tecnico ha infatti scelto la via della chiarezza e della trasparenza. Così è stato anche nella giornata di ieri, nel presentare la gara di questa sera contro la Juventus, allo Stadium.
Parole di “rimprovero“, costruttive per Leao, apparso sottotono nella gara contro la Lazio, un’esclusione di Kessie per scelta tecnica e un’analisi oggettiva e consapevole della gara contro la superpotenza juventina. “Ho parlato con Leao, è consapevole di non essere entrato con lo spirito giusto nella gara contro la Juve, mi auguro abbia imparato la lezione“. Chiarezza e trasparenza. Il Milan sembra ora il Milan secondo Pioli, in pieno possesso delle redini della squadra, dello spogliatoio e della gestione dei singoli.