NECESSITÀ DI UN LEADER – È risaputo: al Milan manca esperienza. Lo si vede nelle carte d’identità dei giocatori e lo si vede anche sul campo. Troppa irruenza, troppa pressione del fattore risultato in un team che nonostante tutto può contare ben pochi elementi di esperienza. Al di là delle gare con le proprie nazionali, pochissimi giocatori in rosa hanno avuto modo di giocare in palcoscenici importanti come la Champions League. E questo si vede, soprattutto nella banalità di alcuni errori in contesti importanti come un derby. Il “modello Atalanta” tanto studiato e messo in pratica da Elliot non ha convinto e non convincerà, almeno finché alla giovinezza non si affiancherà la giusta dose di esperienza. Ecco perché la dirigenza d’ora in poi dovrebbe puntare un po’ di più su profili che possano dare una mano alla grande quantità di giovani presenti in rosa. Ai rossoneri mancano quei leader carismatici che ad esempio Fiorentina e Juventus hanno in Frank Ribery e Gianluigi Buffon. Calciatori che anche nei momenti di difficoltà sanno rimanere lucidi e spronare il gruppo, oltre a saper gestire situazioni difficili in campo grazie ad un bagaglio tecnico superiore. La scorsa stagione la qualificazione alla Champions è sfuggita di un solo punto. Sulla coscienza molti pareggi sprecati con distrazioni nel finale, come contro Lazio, Parma ed Atalanta o sconfitte in extremis come nel derby. Ecco perché questo Milan, che pure quest’anno ha buttato via già parecchi punti, ha un disperato bisogno di profili d’esperienza.
ECCO PERCHÉ IBRA – Nell’ultimo periodo si sta parlando molto del futuro di Zlatan Ibrahimovic, ormai molto lontano da Los Angeles. Lo svedese ha fatto capire di star bene e di volersi mettere in gioco in un campionato più competitivo, preferibilmente la Serie A. E chi non lo vorrebbe un Ibra in squadra? Al di là del dato anagrafico, l’ex attaccante del Manchester United ha messo a segno 52 reti in 56 presenze con i Galaxy, con una media di quasi un gol a partita. Niente male per un classe 81’ che invece di adagiarsi sugli allori e concludere carriera in America, ha voglia di rimettersi in gioco e togliersi altre soddisfazioni. Tuttavia, la buona volontà dello svedese non convince proprio tutti in quel di Milanello, tra cui Ivan Gazidis, non troppo entusiasta dell’approdo di un 38enne in una rosa giovane come quella del Diavolo. L’amministratore delegato rossonero non condivide l’idea di investire in un calciatore di tale età, che andrebbe solamente a ridurre lo spazio che si contendono Kris Piatek e Rafael Leao. Certo, l’affare Ibrahimovic non sarebbe economico ma potrebbe sicuramente fruttare degli ottimi vantaggi al club di via Aldo Rossi, povero di esperienza e di leader carismatici. Inoltre lo svedese potrebbe risolvere il rebus dal quale i rossoneri non riescono a sfuggire: il gol. Il rapporto reti a segno ed occasioni create è sempre minore ed Ibra, con un senso del gol non comune, tornerebbe utile anche in questo.
This post was last modified on 25 Novembre 2019 - 15:33