Elliott non passa la mano. Il fondo di Paul Singer, come spiega oggi il Corriere della Sera, non cederà il Milan ad un nuovo acquirente (sono rimbalzate anche negli ultimi giorni le voci circa un presunto interessamento del gruppo LVMH di Bernard Arnault) fino a quando non saranno realizzati i quattro punti ritenuti fondamentali per la crescita del club: rosa giovane e competitiva, bilanci in ordine, rapporti buoni con l’Uefa e il nuovo stadio.
Nel dettaglio, sembra che il capitolo dove la società si sente di essere già a buon punto è quello inerente le relazioni internazionali: dopo la rinuncia all’Europa League della scorsa estate, ora si punta dritti a trovare con l’Uefa un Settlement Agreement sul modello di quanto fatto negli anni scorsi da Inter e Roma. Sui conti, invece, a giugno sono stati risparmiati 25 milioni di stipendi per giocatori ritenuti non più funzionali e, quindi, non rinnovati: la lista comprende Abate, Bertolacci, José Mauri, Strinic, Montolivo, Zapata. Tuttavia, non sembra finita l’operazione di taglio del monte ingaggi. La rosa, però, rinforzata, tenendo sempre presente il giusto mix tra i giovani e l’innesto di qualche campione d’esperienza (Elliott secondo il Corriere della Sera non si era opposto all’eventuale arrivo di Modric).
Sullo stadio, infine, la necessità è ormai un’urgenza per aumentare i ricavi. Così come la sensazione è che con l’Inter la sintonia sia totale. Insomma, non si mollerà un centimetro rispetto ai progetti presentati che hanno avuto l’ok del Consiglio comunale, subordinato a sedici paletti, tra i quali la convivenza con un Meazza riqualificato e vocato a nuove funzioni. Proprio per questi “ostacoli” la strada verso la realizzazione del nuovo impianto appare decisamente lunga. E’ questo, dunque, il capitolo più in ritardo rispetto agli altri tre capisaldi della gestione Elliott.
This post was last modified on 2 Novembre 2019 - 09:55