Calhanoglu-Jack, intesa e qualità sull’asse di sinistra

Jack Bonaventura e Hakan Calhanoglu sono stati due titolarissimi del Milan di Gennaro Gattuso nelle precedenti due stagioni e hanno rappresentato un asse importante sul lato sinistro del campo dal quale partivano molte delle azioni pericolose di quel Milan. Questo almeno fino all’infortunio di Bonaventura che lo ha costretto ai box da fine ottobre della scorsa stagione a poche settimane fa. Un asse che si è sciolto e ha privato per tanti mesi i rossoneri di una certezza e dell’intesa che si era consolidata nel tempo tra l’italiano ed il turco. Un’intesa fatta di qualità, movimenti provati, riprovati e consolidati e un’intercambiabilità che permetteva ai due di interpretare i due ruoli in maniera molto duttile. Con Gattuso, nella seconda parte della stagione 2017/2018 e nei primi mesi della scorsa, era Bonaventura ad agire da mezzala e Calhanoglu come esterno nel tridente d’attacco, ma la capacità dei due di poter giocare in entrambi i ruoli, dava la possibilità alla squadra di essere imprevedibile in quella porzione di campo e di poter trovare l’uno nella posizione dell’altro e viceversa. Un’arma in più per quel Milan che riusciva ad essere spesso pericoloso attaccando dal suo lato sinistro.

Dopo l’operazione ed il gravissimo infortunio occorso a Bonaventura, il Milan aveva perso questa certezza e, paradossalmente, anche lo stesso Calhanoglu ne ha risentito, impegnato quasi sempre come mezzala nel centrocampo a tre. L’arrivo di Paqueta aveva in parte colmato il buco lasciato da Bonaventura, ma i suoi balbettii di questo primo scorcio di stagione non hanno di certo aiutato il turco nel suo rendimento. Ora, complice una condizione ed uno stato di forma ritrovato da parte del trentenne ex Atalanta e l’infortunio del brasiliano, i due torneranno nella gara di domani a Parma a ricomporre quell’asse di sinistra che tanto bene ha fatto in passato. Sarà Bonaventura però ad agire più avanti e più largo, mentre Calhanoglu dovrà occuparsi di presidiare la sua zona a centrocampo. Un’inversione di ruoli rispetto al periodo gattusiano che, però, come spiegato non cambia troppo le cose visto che entrambi possono ricoprire i due ruoli in maniera efficiente, razionale e coprire il campo in maniera perfetta. L’assenza di Paqueta ha sicuramente facilitato le scelte di Pioli, ma il brasiliano continua ad essere un mistero per questo Milan, bello da vedere, ma poco efficace e spesso inconcludente.

Bonaventura, invece, ha subito lasciato il segno alla sua prima da titolare contro il Napoli e ha dimostrato come si possa unire la tecnica all’efficacia, lo stile alla concretezza. Difficile fare a meno di un calciatore così, soprattutto in un Milan che ha bisogno di maturità, esperienza e grinta. Qualità che spesso sono mancate invece a Calhanoglu, ma che il suo compagno di squadra e partner ideale su quella porzione di campo, può aiutare a fargli ritrovare. Senza dimenticare che l’asse di sinistra viene completata e integrata massicciamente da Theo Hernandez che continua a dimostrare di essere un fattore determinante per il Milan. Qualità, fisicità ed imprevedibilità salgono alla grandissima anche grazie alla spinta incessante del francese che potrebbe rappresentare, insieme agli altri due, davvero un punto di forza importante per questo Milan. Un asse sinistro quindi che deve tornare ad essere una certezza per la squadra di Pioli che ha bisogno di punti fermi da cui partire per cercare di cominciare a vincere e svoltare una volta del tutto questa stagione maledetta.

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