Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ha rilasciato una lunga intervista Daniele Bonera, attualmente l’unico superstite della banda Giampaolo con 38 anni di esperienza e uno scudetto, una Champions e un Mondiale per club sulle spalle. Ecco le parole dell’ex difensore rossonero.
Sulla chiamata del Milan: “La scelta di tornare è dovuta semplicemente dalla parola ‘Milan’. È stato difficile rifiutare. Sono troppo legato a questi colori“.
Sulla difesa: “Bisogna migliorare ancora. Alzare il livello di attenzione anche nel finale. Inoltre, in pochi mesi sono arrivati due allenatori con metodi diversi. Giampaolo chiedeva più gioco e possesso palla, mentre Pioli pensa più alla pratica e alla cura del piazzamento dell’avversario“.
Sul momento: “La classifica ci preoccupa sino ad un certo punto. Siamo una squadra molto giovane e secondo me con pazienza, lavoro e tempo torneremo in alto. I ragazzi si impegnano molto pur di migliorare. È ovvio che i risultati non stanno arrivando ma con una base di lavoro solida, la squadra farà il salto di qualità “.
Su Ibrahimovic: “Si descrive già così. Posso dire che è un campione“.
Su un giocatore che l’ha sopreso: “Penso proprio che Pepe Reina sia l’esempio da seguire. Umiltà , sacrificio, spogliatoio e tanto lavoro: qualità che trasmette ogni giorno anche ai suoi compagni“.
Su Donnarumma: “Da tifoso e innamorato del Milan, spero resti qui a Milanello ma ha anche uno staff e famiglia che lo consigliano“.
Sulla somiglianza tra Ancelotti e Allegri e sull’argomento allenatore: “Forse per il modo di gestire la squadra. Fare l’allenatore significa cercare di giocare bene, gestire i giocatori, motivarli. È un lavoro che mi interessa. Mi piacerebbe provare a diventare primo allenatore di qualche squadra. È un lavoro impegnativo ma che mi piace molto“.
Su cosa serve a questo Milan: “Pazienza, che nel calcio è merce rara. Aspettateci, i risultati arriveranno“.