Secondo quanto riferito dall’ANSA, nelle scorse ore, ci sarebbe stato un contatto tra l’autorità giudiziaria cinese e di Macao e la procura di Milano nell’ambito dell’indagine riguardante l’acquisto del Milan da parte di Yonghong Li, ora indagato per false comunicazioni. L’uomo d’affari cinese, quando era presidente del Diavolo, avrebbe infatti nascosto la sua reale situazione finanziaria. A tal proposito, in questi giorni, la Cina e la sua regione autonoma hanno inviato al pm Paolo Storari, titolare del fascicolo assieme al Procuratore aggiunto Fabio De Pasquale, una richiesta di chiarimenti riguardanti le istanze istruttorie avanzate con la rogatoria avviata mesi fa per far luce sui flussi finanziari dell’imprenditore originario del Guangdong. Quest’ultimo, nel febbraio dell’anno scorso, aveva assicurato che la situazione relativa alle sue risorse personali fosse sana. Il tutto nonostante la Jie Ande, che era indicata tra i suoi principali asset, fosse stata dichiarata fallita dal Tribunale del popolo di Shenzhen. Gli inquirenti e gli investigatori intendono far luce sulla provenienza del denaro sborsato da Li per acquistare il club di Via Aldo Rossi. Nel mirino ci sarebbero anche alcuni conti presenti in banche di Hong Kong.
This post was last modified on 10 Ottobre 2019 - 20:41