Theo Hernandez è subito entrato nei cuori della tifoseria rossonera. Impegno, accelerate e personalità. Caratteristiche da leader, ma anche di uomo e calciatore di prospettiva. Il giovane terzino francese ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole.
Sulla scelta di Maldini: “È un onore essere stato scelto da Maldini. Ha fatto la storia del calcio, non soltanto del Milan, e con me è stato molto convincente. Non ci ho messo molto a decidere di accettare l’offerta. È un mito, inarrivabile. Paolo è un difensore che ha fatto la storia del calcio, credo sia un modello per tutti”.
Sullo stipendio che percepisce al Milan: “Ne ho parlato con il mio agente e siamo stati subito d’accordo. Il Milan è un club con una grande storia, uno dei più titolati del mondo. Valeva la pena di fare una scelta del genere. Ho ventidue anni, ho tanto da imparare. Il Milan è un approdo fondamentale. Sono qui per rimanere tanti anni e scrivere la mia storia. Il mio sogno è vincere una Champions con il Milan, ma il primo passo è qualificarsi per la prossima”.
Sul futuro e l’ottimismo: “Nel calcio capitano tante cose e non so quanto tempo ci vorrà per tornare al top, però la strada è giusta. Abbiamo una buona squadra e penso che già in questa stagione possiamo puntare al quarto posto. È un gruppo giovane, dobbiamo conoscerci, ma ci sono anche tanti giocatori più esperti che aiutano a superare le difficoltà. In realtà questa squadra è un mix. Ci sono tanti ragazzi della mia età che vivono le cose come le vivo io, ma come ho detto ci sono anche tanti giocatori di altre età e di grande personalità che sono molto importanti. Ci fanno capire questo ambiente bellissimo”.
Su Stefano Pioli: “Abbiamo tempo per riprenderci. Pioli ci insegna tante cose, stiamo imparando molto. È una persona preparata e piano piano riusciremo a risalire. Più liberi con Pioli? Forse sì, e mi piace molto il suo nuovo sistema di gioco. Però l’importante è aiutare la squadra e so che non posso evitare il lavoro in copertura. In fondo sono un difensore, il mio mestiere è quello. Pioli ci lascia libertà ma non troppo: in Italia è importante avere una organizzazione di gioco definita. Io sono venuto qui per completarmi. Sto imparando. Mi piace molto spingere e attaccare, però so anche che devo imparare a fare altro. In fase difensiva posso crescere”.
This post was last modified on 26 Ottobre 2019 - 09:00