Rossoneri a caccia del riscatto anche in chiave nazionale. Svolta con Pioli?

RISCATTO – La parola d’ordine con l’arrivo di Pioli deve essere una sola: riscatto. Cancellare il brutto inizio di Giampaolo deve essere il primo obbiettivo di tutti i rossoneri. Questa volta con uno stimolo in più, la nazionale. Molti calciatori del club di Via Aldo Rossi si sono visti “accantonati” con le rispettive nazionali  ed il tutto è ben collegato al disastroso inizio di stagione. Risultato: tra le big italiane il Milan è la squadra con meno giocatori convocati ed il che non è un buon auspicio per presente e futuro. La chiamata dal proprio commissario tecnico è risaputo che sia una soddisfazione personale, un fattore di autostima e soprattutto uno stimolo a dare il proprio meglio. In fin dei conti, rappresentare il proprio paese è da sempre l’obbiettivo di ogni singolo giocatore. Molte volte, quando si attraversa un periodo negativo con il proprio club, la pausa nazionali può rivelarsi la giusta occasione per svoltare e girare pagina. Ma se ci si ritrova orfani anche di questo, il tutto è ben più complicato. Ecco che l’era Pioli deve fungere da cura anche per questo, per ritrovare il meglio di sé e riottenere la fiducia dei rispettivi commissari tecnici, anche al fine di elevare il livello di esperienza della squadra.

CON LE NAZIONALI – Oltre che per classifica e la maglia, i rossoneri devono riprendere a lottare anche per la nazionale. Per ridurre anche un gap con le big italiane. Infatti, mentre il Milan nell’ultima pausa nazionali ha dovuto fare a meno di 11 giocatori, l’Inter non ne ha avuti a disposizione 16, la Juventus 14 ed il Napoli 12. Dei dati che, per quanto possano apparire penalizzanti, sorridono di più a nerazzurri e company. Questo significa che il rendimento dei proprio giocatori è positivo a tal punto da meritarsi il posto in nazionale. E di fatto, tralasciando i calciatori militanti nelle nazionali di seconda fascia, i giocatori del Milan nelle rappresentative di grande rilievo sono stati tutti “accantonati” rispetto alle precedenti occasioni. Piatek, dopo la fantastica stagione dello scorso anno coronata con i gol anche con la Polonia, è partito dal primo minuto solo in una partita su quattro, non riuscendo mai ad incidere. Romagnoli, che sembrava essere un pedina per il futuro degli azzurri, nelle ultime due uscite dell’Italia è stato scavalcato nelle gerarchie da Acerbi. E per terminare, Suso è intoccabile solo al Milan, in quanto con la nazionale non ha trovato spazio tra i convocati per le gare di qualificazione ad Euro 2020 con Norvegia e Svezia. Insomma, un gruppo di giocatori, oltre al riscatto di squadra, hanno nel mirino anche il riscatto di se stessi in chiave nazionale.  

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