Milan-Spal vale la salvezza, cinque mesi fa la Champions League, la situazione

Tre le vittorie sin ora della squadra rossonera con Brescia, Hellas Verona e Genoa, uno il pareggio a San Siro con il Lecce e ben cinque le sconfitte in queste prime nove sfide di campionato con Udinese, Inter, Torino, Fiorentina e Roma. I rossoneri, giovedì sera, affronteranno la Spal di Semplici, che nell’ultima gara ha pareggiato 1-1 contro il Napoli di Carlo Ancelotti. Il Milan ha solo un imperativo: vincere, per affrontare il ciclo di ferro formato da Lazio, Juventus e Napoli con più “serenità”. In caso contrario il club di Via Aldo Rossi cadrebbe in un baratro terribile nella notte di Halloween e vedrebbe per la prima volta dopo tanti anni lo spettro inatteso della Serie B, anche se ovviamente parlare di retrocessione alla decima di campionato sarebbe da folli.

SCONTRO SALVEZZA

Cinque mesi fa, il Milan si giocava l’accesso alla Champions League, sfiorato per un momento visto il pareggio dell’Empoli in casa dell’Inter. Ora, tale sfida è diventata una sorta di scontro salvezza, contando che il Brescia (con una gara in meno), in caso di vittoria contro il Sassuolo, aggancerebbe i rossoneri.

GATTUSO VERO PUNTO DI FORZA

Il Milan è in caduta libera, scrive Tuttosport. Gennaro Gattuso, dopo aver sfiorato la Champions League, ha fatto un passo indietro, dopo aver capito il momento drastico del club, soprattutto relativo alla situazione UEFA e calciomercato. Quello che Boban e Maldini non sarebbero riusciti a capire sta proprio in questo argomento: Gattuso era l’elemento aggiuntivo di questa squadra. Il suo carisma, l’attaccamento alla maglia avevano acceso la voglia e qualità di diversi giocatori, trasformandoli in dei guerrieri sul campo. Ora, senza Rino, il momento è assai preoccupante. La squadra parrebbe quasi senza anima, quella che Stefano Pioli starebbe cercando di ritrovare. Certamente il calendario non aiuta ma occorre un cambio di rotta ora o mai più.

TRA INFERNO E PARADISO

La notte di Halloween sarebbe la casa dei rossoneri, ma chi rischia di restare all’inferno sarebbe proprio il Diavolo. Il Milan manca su tanti punti di vista: da un leader, che non può essere il solo Gianluigi Donnarumma, vent’anni e già top player indiscusso del club, quasi veterano della squadra, il che è assai preoccupante, ad un bomber di razza: Piatek non è ancora realmente uscito dalla crisi di goal. Contro il Lecce ha segnato, ma ora servirebbe continuità. È grave osservare che Theo Hernandez (terzino sinistro) abbia segnato due reti su azione, una in più rispetto al polacco. Dal suggeguirsi di cambi in regia (Bennacer e Biglia) ad una difesa che al minimo errore soccombe, alla poca personalità nel collettivo. Per tornare a respirare aria pulita e successivamente aria europea, occorrerà migliorare tutto questo, cammino che si prospetta lungo ma non impossibile, basti pensare al 2012/2013. In quella stagione il Milan dopo nove partite risultava esattamente con lo stesso punteggio di quest’anno. Rossoneri al bivio: inferno o viaggio verso il paradiso.

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