In un calcio ormai sempre più schiavo del business, l’equazione grandi risultati uguale grandi contratti di sponsorizzazione si avvalora ogni giorno di più. Gli esempi, positivi e negativi, sono sotto gli occhi di tutti: la Juventus, sinonimo di grandi successi strappa anno dopo anno incredibili contratti mentre il Milan, ristagnante nella mediocrità perde importanti sponsorizzazioni. La notizia, di qualche giorno fa, riguardante il profano rosso del bilancio cita, alla voce ricavi commerciali, un guadagno di 56,8 milioni di euro, ovvero ben 6 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Una discesa preoccupante che si aggiunge al crollo temporale che parte dalla stagione 2015-2016: in tre anni, infatti, il Milan ha bruciato circa 30 milioni di ricavi derivanti da merchandising e sponsorizzazioni che ammontavano a 86,5 milioni di euro totali.
Il rammarico e la rabbia per questa situazione cresce se si pensa al passato. Il Milan, infatti, fino a qualche stagione fa era un’azienda leader in termini di sfruttamento commerciale. Circa 10 anni fa infatti, durante l’epopea berlusconiana, il Milan fatturava circa 80 milioni di euro l’anno, ovvero il doppio di quello che fatturavano Inter e Juventus. Ad un passo dal salto di qualità decisivo, in un cambiamento radicale del sistema marketing calcistico, il Milan è crollato sia sportivamente che a livello societario. La società rossonera ha perso il treno della globalizzazione e tra passaggi di proprietà e risultati deludenti, ha perso il proprio appeal svilendo quanto di buono fatto negli anni precedenti.
Il resto poi l’ha fatto l’assenza dalla Champions che, volente o nolente, è un trampolino di lancio verso i grandi guadagni. Questo fallimento sportivo ha portato ad una fuga dei grandi sponsor come Adidas. La fine del matrimonio con il famoso brand, infatti ha portato dai 18 milioni di ricavo annuali agli 11 di Puma, con un’enorme perdita di 7 milioni di euro. A questo si va aggiungere il crollo dei pacchetti promo-pubblicitari passati ai 29 milioni del 2015-2016 ai 12 della stagione 2018-2019. Il Milan ha, quindi, un disperato bisogno di aumentare i proventi ma la forza perduta del brand non sembra permetterglielo. Come ritrovarla? Con grandi risultati in campo, l’unica benzina in grado di riaccendere l’interesse dei grandi sponsor per il mondo Milan.