Il Milan non convince ma vince, finalmente, di misura contro una Spal che non non è parsa certo una squadra insuperabile. Bene come sempre Theo Hernandez, vero e proprio concorde rossonero, e Suso, il quale mette a tacere tutte le critiche con un gioiello da punizione che consegna la prima vittoria a mister Pioli. Male Kessie, Calhanoglu e Castillejo, ancora peggio Paquetá e Piatek.
DONNARUMMA 6 – Praticamente mai chiamato in causa, ma attento in uscita.
DUARTE 6 – Nel primo tempo abbottonato nel ruolo di terzino, fa comunque meglio di Calabria e Conti nelle ultime uscite. Con l’infortunio di Musacchio scala come centrale e agisce con ordine.
MUSACCHIO 6 – Nella prima frazione di gioco il migliore della coppia centrale. Lascia il campo nell’intervallo per un fastidio all’adduttore (dal 46′, CALABRIA 6 – Senza lode, senza infamia, perlomeno non si rende protagonista dei consueti pasticci difensivi).
ROMAGNOLI 5.5 – Meno lucido del solito, il capitano rossonero non si guadagna la sufficienza a causa di qualche amnesia di troppo, soprattutto sulle palle da fermo.
HERNANDEZ 6.5 – Come ormai ogni partita, il più brillante e determinato della “banda Pioli”. Galoppa e fa scattare la scintilla ad un Milan a corto di idee.
PAQUETÁ 5 – Flop di serata: parte bene, ma poi si perde in una serie di strafalcioni sotto porta, concludendo male tutte le occasioni capitategli sui piedi. Per di più, manca lo spirito e la fame pretese dal mister. Deludente (dal 90′, BONAVENTURA s.v.).
BENNACER 6 – Lontano dall’essere faro e geometra di questo Milan, per lo meno dà respiro ai rossoneri recuperando palloni e cercando di verticalizzare per gli attaccanti.
KESSIE 5.5 – Lento e macchinoso, accusa i kilometri macinati fino ad oggi sbagliando spesso la giocata più facile. Anche sotto porta troppo impreciso.
CASTILLEJO 5 – Parte con la solita foga che si stampa sulla traversa all’8′ di gioco, da pochi passi. Da lì una gara in discesa, caratterizzata da errori e sbavature. Inadatto (dal 57′, SUSO 7 – Miglior destino non poteva desiderare: fuori a gran voce, entra e pennella la punizione che di fatto consegna la vittoria ai rossoneri. E ora chi lo leva più…).
PIATEK 5 – Difficile da valutare la prova del polacco, che più che un Pistolero da Far West pare un ragazzino con in mano un Super Liquidator, vuoto. Pochi palloni toccati, tutti male. Non fa sponda, non segna. Prova a dir poco insufficiente.
CALHANOGLU 5 – Che ci sia l’impegno è indubbio, ma quello di oggi sembra il numero 10 della breve era Giampaolo: maldestro e sprecone.
PIOLI 6 – Si guadagna la sufficienza solo per la vittoria messa in saccoccia, ma la squadra non brilla e fatica a macinare gioco. C’è tanto da lavorare…
This post was last modified on 31 Ottobre 2019 - 23:37