Si pensava che Pioli fosse arrivato al Milan per fare da normalizzatore. E invece quello visto ieri è stato il Milan tatticamente più strano da inizio campionato. Stano perché asimmetrico. Un terzino spinge (Hernandez) e l’altro no (Conti), una mezz’ala svaria (Paquetà) e l’altra resta in posizione (Kessie), un esterno resta largo (Suso) e l’altro si accentra (Calhanoglu).
Ma la novità più grossa riguarda ovviamente il centravanti. Dentro Leao, fuori Piatek: a vedere il primo tempo di ieri sera Pioli ci ha preso. Nel secondo c’è stato il solito calo fisico, la solita paura di non vincere, la solita sfortuna: difficile valutarlo in termini tattici. Ma i primi 45 minuti hanno mostrato un bel Milan: tecnico, ibrido, pragmatico. E tanto merito va dato al centravanti, punto di riferimento di quasi ogni attacco rossonero. Con Leao in attacco il Milan si muove di più e si muove meglio. Perché il portoghese non è un centravanti puro: gli piace allargarsi, puntare, dialogare coi compagni. È uno che in area vuole arrivarci con la palla. Diversamente dai veri nove, che in area ci arrivano senza palla: la ricevono dentro. Ma – sia chiaro – Leao non è un falso nove: sa usare il fisico, attacca spesso la profondità, ha sempre giocato in quella zona. È semplicemente un attaccante diverso da Piatek.
Il punto è che con Leao là davanti anche gli altri hanno girato bene. In primis Calhanoglu, che partendo largo a sinistra ma con facoltà di accentrarsi, ha fatto di tutto e di più. Lo stesso Suso, con Leao in mezzo, non è più il centro di ogni attacco del Milan. Il che è un bene per la squadra, ma anche per lui. Se hai Piatek al centro, del resto, la soluzione più logica è andare sul fondo e buttarla dentro (visto che contro il Milan spesso le avversarie tendono a chiudersi). Leao puoi servirlo sui piedi per poi puntare, puoi farlo allargare con mezzali ed esterni che si buttano dentro (Paquetà e Calhanoglu sanno farlo), se c’è lo spazio puoi farlo correre senza palla. Tutte cose che facendolo giocare con Piatek verrebbero meno. Perché partendo sempre da sinistra – lo si è visto con Giampaolo – ha enormi difficoltà a livello di continuità di prestazione e di capacità di ripiego. “Eh ma Piatek segna, lui si è mangiato di tutto”. Vero, ma col portoghese in campo ci sono più occasioni, per lui ma anche per gli altri. Ieri è successo che ha segnato Piatek, ma nelle prime 7 ha sbagliato di tutto anche lui. La sensazione è che partendo dal centro Leao si senta più libero di fare quello che vuole. E per un ragazzino di assoluto talento come lui è la miglior cosa possibile.
This post was last modified on 21 Ottobre 2019 - 16:53