In queste prime cinque giornate del campionato di Serie A, abbiamo conosciuto i primi momenti del Milan di Marco Giampaolo. Una squadra con parecchie difficoltà, molti punti interrogativi e mancanza di arrivare ai risultati oltre che al goal. Ma tra tutti questi punti, oggi ci soffermiamo sull’elevato numero di cartellini indirizzati proprio ai giocatori rossoneri in questi primi 450 minuti del nuovo campionato.
UN NUMERO ELEVATO – È difficile poter dare una risposta certa a questo quesito, però c’è sicuramente qualche cosa che porta i giocatori, tramite le prestazioni e le rispettive difficoltà, a questa punizione spesso gettonata dai direttori di gara. Per essere precisi, si parla di 16 cartellini gialli e due rossi, per un totale di 18 cartellini sollevati dagli arbitri nei confronti dei giocatori guidati da Giampaolo. Tra cui 2 per il reparto dei portieri, 6 i difensori, 6 i centrocampisti e 4 gli attaccanti.
ESISTE UN MOTIVO? – Come dicevamo, nelle prime cinque giornate il Milan si è visto rifilare 16 cartellini gialli e due rossi, numeri negativamente alti considerando che si tratta comunque di una squadra che ambisce ad un posto in Europa e che quindi, automaticamente, dovrebbe far spendere i cartellini alle compagini “inferiori” piuttosto che riceverli. Questo, è un dato che inevitabilmente passa dalla mancanza di “dominio del gioco”. Chi soffre, chi subisce gli attacchi avversari, chi va in difficoltà in numerose situazioni è inevitabilmente portato a fare fallo, condito anche dal nervosismo e dalla frustrazione, a prendere qualche cartellino. Oltre questa spiegazione, un altro dei motivi che può sicuramente legare il numero di sanzioni prese al calcio che si gioca sul rettangolo, può essere associato al ritardo nella condizione fisica e atletica dei singoli giocatori, che molto spesso arrivano tardi sui contrasti, sulle seconde palle o nei momenti in cui bisogna semplicemente accompagnare un’azione nelle fasi come il contropiede.
Questi sono aspetti molto ipotetici, trovare una reale spiegazione è molto difficile. Ma la cosa più probabile è caratterizzata da tutti gli elementi, come una mancata condizione fisica ottimale, che portano inevitabilmente i giocatori a mettere durante la partita quel cerotto piccolo per coprire una ferita di spessore più grande. Il cerotto, il fallo, sotto forma di cartellino…