Milan, che difesa. Romagnoli guida il muro

Il Milan ha alzato il muro. Se l’inizio di stagione non è stato confortante in termini di gioco e produzione offensiva, la difesa continua reggere.

Nel 2019 la retroguardia rossonera è la meno battuta in Serie A – con 17 gol subiti in 21 partite – segno di una buona organizzazione difensiva. Oltre ai numeri di Donnarumma, 81.9% interventi riusciti, molto si deve a Romagnoli. Il capitano si è imposto come leader difensivo e ha accompagnato la crescita di Musacchio, formando un’affidabile coppia centrale. Pulito negli anticipi e attento in marcatura, il numero 13 è il punto fisso del pacchetto arretrato e in generale dalla squadra.

Per la ripresa, Romagnoli torna a disposizione con le batterie cariche visto che Mancini l’ha impiegato solo nella trasferta armena, mentre in Finlandia ha riposato in favore di Acerbi. “Deve ancora crescere”, ha detto il Ct. Non una bocciatura, ma sicuramente una battuta d’arresto nella crescita azzurra, che comunque offrirà nuove occasioni vista l’assenza prolungata di Chiellini. 

Il centrale rossonero potrà quindi concentrarsi sul Milan ora per concludere il percorso di ascesa, che già lo ha reso uno dei migliori nel suo ruolo negli ultimi anni. Per diventare il pilastro difensivo della nazionale c’è tempo e Romagnoli proverà a riprendersi il posto da titolare già nella partita contro la Grecia di metà ottobre.

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