La sosta delle Nazionali, si sa, è un duro colpo per gli appassionati di calcio, che – per quanto possano interessarsi alle vicende della propria Nazionale – soffrono per la mancanza del campionato. In queste due settimane di sosta, mister Giampaolo sta lavorano gioco forza a ranghi ridotti per preparare la trasferta in casa dell’Hellas Verona, in attesa di riavere i Nazionali. Ed è proprio in quel del Bentegodi che ci potrebbero essere alcuni volti nuovi, che i tifosi del Milan non vedono l’ora di ammirare all’opera.
Ci riferiamo soprattutto ad Ante Rebic e Theo Hernandez: il croato è stato probabilmente il colpo che ha infiammato di più l’ambiente rossonero, essendo arrivato al penultimo giorno di mercato, quando ormai la ricerca di un rinforzo offensivo sembrava destinata a fallire dopo l’interruzione della trattativa per Correa. Già punto fermo della Nazionale vice campione del Mondo, l’ex Fiorentina e Verona è il profilo ideale per la rosa di Giampaolo: non solo dal punto di vista tattico, visto che – pur preferendo agire da esterno nel 4-3-3 – può svariare su tutto il fronte offensivo, dando così varie soluzioni al tecnico, ma anche da quello caratteriale, dato che può portare personalità e carisma in uno spogliatoio dalla media età molto bassa.
Di Theo Hernandez, invece, i supporters del Diavolo hanno avuto solo un assaggio, causa infortunio alla caviglia nella prima gara di International Champions Cup contro il Bayern Monaco. Le sue sgroppate nel primo tempo di Kansas City, tuttavia, hanno già fatto breccia, rievocando ai tifosi quelle del grande Serginho, nutrendo la speranza di poter tornare ad avere un top player nel ruolo di terzino sinistro. Il problema fisico è ormai definitivamente alle spalle, e da martedì (giorno di ripresa degli allenamenti) il francese comincerà a lavorare in gruppo, candidandosi ad una maglia da titolare contro gli scaligeri di Juric. Corsa, tecnica, personalità ed un pizzico di sfrontatezza: il nuovo asse mancino franco-serbo di coach Marco Giampaolo è pronto ad irrompere con prepotenza sul palcoscenico della Serie A.