A poco più di 24 ore dall’inizio del derby più atteso di’Italia, quello della Madonnina, abbiamo raggiunto a Monza José Altafini, per l’occasione testimonal dei Campionati Mondiali USIP delle Forze di Polizia e Polizia Locale che si terranno in Lombardia dal 21 al 24 settembre. L’ex milanista, che di stracittadine ne ha giocate, ha raccontato ai microfoni di SpazioMilan le sue impressioni sul match e sull‘inizio di stagione del Milan: “Milan sfavorito? No, non è scontato che il derby lo vinca l’Inter. La tradizione dice che ad aver ragione sull’altra è sempre la squadra che sta peggio. Ma in questo momento qui non sta bene nessuna delle due e per questo motivo per me finirà in pareggio“.
Il brasiliano ha poi proseguito sulle critiche riservate a Marco Giampaolo dopo le prime tre gare di campionato: “Ognuno prepara il piatto con gli ingredienti che ha. E per quello che ha a disposizione a livello di punti sta facendo bene. Lui è molto bravo, ho sempre detto anche prima che arrivasse a Milan che è un allenatore molto preparato e che meritava una chance. Ora la ha avuta ma è presto per giudicare, il campionato è appena cominciato”.
“Il Milan – ancora – ha fatto una campagna acquisti sulla base dei soldi che aveva in tasca, che non erano tanti, e purtroppo non è riuscito ad accontentare i tifosi. In questo momento la squadra non sta giocando bene, ma con il passare del tempo sicuramente migliorerà e anche i nuovi si dimostreranno più forti di quello che sembrano. Uno su tutti? Rebic, è molto bravo, è grintoso e il Milan ha proprio bisogno di questo in mezzo al campo”.
Infine, ha detto la sua sul suo compatriota Paquetá, al centro del ciclone mediatico dopo lo scambio di vedute con il tecnico ex Sampdoria: “Il suo non è un caso, il problema è la sua posizione in campo. Lui è tecnicamente molto bravo, lo sa Maldini e lo sa anche Boban. Però per ora è stato sempre stato limitato al compitino, a ricevere palla, a passarla in dietro o avanti di due metri… ma non gli viene permesso di puntare l’avversario. Io penso, ecco, che Giampaolo debba insistere perché lui punti la porta. Al giorno d’oggi il giocatore più importante di una squadra è quello che crea la superiorità numerica, ma se lui continua a giocare lì e a fare il ‘titic e titoc”, allora al suo posto possiamo giocare anche io e Boban. Troppo brasiliano? No, è giusto che cerchi di puntare le difese“.