Intervenuto durante la trasmissione QSVS di Telelombardia, Giancarlo Capelli detto il ‘Barone’, noto rappresentante della Curva Sud, ha espresso il suo disappunto sulla situazione drammatica che sta vivendo il Milan in queste ultime settimane: “La protesta di ieri? Abbiamo abbandonato a 15 minuti dalla fine dopo lo scempio che avete visto, tutti i tifosi, in particolari della Curva, hanno preso questa decisione dopo le brutte figure che stiamo facendo. Devo dire una cosa: nonostante ci avessero tolto la possibilità di utilizzare l’impianto voce, siamo stati vicino alla squadra per tutta la partita anche se avevamo deciso di non fare il tifo per il primi 15′. Poi abbiamo abbandonato, ma è stata una cosa spontanea, non una cosa organizzata. Sono usciti fori così questi cori «Vergogna, andate a lavorare», ma è stata una cosa civile. Purtroppo dopo questa sconfitta siamo stati male e abbiamo preso questa decisione”.
Poi ha proseguito: “Abbiamo contestato il gioco di questa squadra e di questi giocatori perché è diventata una cosa vergognosa vederli giocare. Non c’è più impegno. Ieri sono rimasto deluso, anche perché pensavo di vedere una reazione ed ero convinto di vincere”.
Sui fischi alla lettura dei nomi, in particolare nei confronti del Mister, ha confermato: “Ci sono stati fischi. Di Giampaolo tutti gli addetti ai lavori dicono che sia uno dei migliori che ci sia sulla piazza, però o i giocatori non li ha scelti lui o è venuto al Milan giusto per venire al Milan. Dopo la sconfitta di Udine ha fatto una dichiarazione dove ha dimostrato di essere preoccupato, ma dopo due mesi di lavoro ancora non aveva dato un gioco alla squadra. Io non sono un professionista, ma come tutti sono rimasto scandalizzato da questo gioco, perché ormai sono partite su partite. Ma non solo ieri, ci è andata bene anche al derby: lì abbiamo perso 2-0 ma potevamo prenderne quattro o cinque…”.
Sull’ipotesi di un nuovo allenatore: “Io dico che il tifoso deve fare il tifoso. Poi esistono i commenti da bar e ognuno ha la sua preferenza. Io per esempio sono sempre stato molto legato a Gattuso per tanti motivi, è un cuore rossonero. Ma sono convinto che lui stesso non accetterebbe di tornare. Adesso fare l’allenatore del milan è molto difficile, prendere la squadra in questa situazione qua comporta grandi responsabilità perché non è facile con tutte le negatività che ci sono state fino ad ora“.
Sulla società: “Credevo molto in questa proprietà, anche dal punto di vista finanziario. Pensavo potesse fare una grande squadra. Noi non abbiamo giocatori forti che fanno la differenza: sono tutti giocatori mediocri. Il Milan è il Milan e ieri sera allo stadio c’erano ancora 50.000 tifosi di domenica sera. Questo vuol dire che il tifoso milanista ha un cuore d’oro, è lagto alla squadra, malgrado tutto“.
Ha poi concluso con una considerazione tanto interessante quanto pungente: “Una cosa vorrei aggiungere: sono rimasto basito dal fatto che oggi la squadra non si sia allenata“.
This post was last modified on 30 Settembre 2019 - 22:56