Il trasloco è servito: il Milan si regala una sosta per le Nazionali tranquilla trovando la vittoria contro il Brescia ed i primi punti in campionato. A decidere il gol al dodicesimo di Hakan Calhanoglu, il quale – dopo l’esperimento fallito ad Udine nel ruolo di regista basso – è stato riportato nella sua comfort zone da mezz’ala, dimostrando di avere l’intensità e soprattutto la qualità giuste per essere centrale nelle idee e nello scacchiere tattico di Marco Giampaolo.
Il gol – arrivato per altro di testa, non certo la specialità della casa – oltre che decisivo, si è rivelato ancora una volta bene augurante. Da quanto il turco è approdato in rossonero, infatti, ogni suo gol il campionato è coinciso con un risultato positivo: statistiche alla mano, le dieci realizzazioni dell’ex Bayer Leverkusen hanno portato nove vittorie ed un pareggio.
Al suo primo anno italiano (2017/2018), le sue reti avvennero nelle vittorie contro Chievo (andata e ritorno), Fiorentina (ritorno a San Siro), Bologna e Verona e nell’1-1 contro i Viola nell’andata del Franchi. La scorsa stagione i gol in Serie A sono stati decisamente meno, solo tre, ma comunque tutti “positivi”, visto che sono arrivati in altrettante vittorie (Atalanta, Fiorentina e SPAL). Trend positivo continuato con la rete decisiva di ieri contro le Rondinelle allenate da Eugenio Corini. Funziona anche l’asse con Jesus Suso, dato che un terzo delle reti summenzionate hanno capitalizzato assist partiti dal piede dello spagnolo ex Liverpool.
Al netto della cabala, la speranza è che l’essersi sbloccato subito permetta a Calhanoglu di vivere una stagione più simile a quella del 2017 che a quella scorsa, decisamente sottotono. Considerando intoccabili Kessie e Bennacer, Hakan molto probabilmente si contenderà con Paquetà il ruolo di mezz’ala sinistra, quella “di qualità” in contrapposizione alla quantità del Franck ivoriano. Riuscira Chala a non perdersi per strada?