Antonio Nocerino, ex centrocampista del Milan, è intervistato da ilposticipo.it. Ecco le sue parole.
Il corso da allenatore: “Ho finito il corso per il patentino Uefa B e sono tornato in America, vivo qui da 4 anni e aspetto che si muova qualcosa. Ho ancora voglia di calcio per qualche anno perché mi sento bene sia fisicamente che mentalmente. Mi sento in condizione e penso di poter giocare ancora per un po’. Poi mi piacerebbe provare ad allenare e intraprendere una nuova carriera, cominciando dai ragazzini. Vorrei capire se sono capace di farlo oppure no“.
La vita a Orlando: “Sono venuto a giocare a Orlando perché c’era Kakà. A un certo punto della vita devi farti delle domande: io ho sempre cercato di scegliere pensando all’aspetto umano prima di ogni altra cosa, il fattore calcistico ha contato sempre in un secondo momento. Purtroppo nelle ultime mie avventure in Italia questa cosa è venuta a mancare e allora ho deciso di andarmene in America facendo una scelta totalmente diversa“.
Sul calcio italiano odierno: “Negli ultimi due anni ha recuperato un po’ di appeal con l’arrivo di Ronaldo, di Ribery e di Lukaku. Adesso questi giocatori sono attratti dal campionato italiano. Penso che questa cosa ci faccia ben sperare per il futuro. Anche gli allenatori italiani che erano all’estero sono tornati. Tutto questo è positivo per il campionato italiano“.
Sul Milan: “Il Milan mi ha cambiato e mi ha fatto conoscere a livello mondiale. Per me il Milan è speciale. Quando sono arrivato ero l’ultima ruota del carro. Il Milan mi ha dato tantissimo perché mi sono sempre comportato in un certo modo. Ho sempre avuto rispetto di tutti e la gente mi ha voluto bene per questo. Calcisticamente mi sono divertito a giocare con quei fenomeni: per me il Milan è una famiglia”.