Il Milan perde, ma convince. Stesso titolo per descrivere in breve le amichevoli rossonere di questa calda estate 2019. Questa sera, in Kosovo contro un avversario di rango minore occorre cambiare marcia. Aveva messo saggiamente le mani avanti Marco Giampaolo dopo il test con il Benfica: “Il risultato non mi interessa, non certifica l’atteggiamento della squadra, voglio che i ragazzi giochino a calcio”. Fatto sta che alle buone prestazioni sul campo finora non hanno fatto seguito i risultati (finora non richiesti): dopo il test iniziale col Novara terminato sull’1-1, i rossoneri hanno perso di misura con Bayern e Benfica e perso ai rigori col Manchester United.
I risultati ora non interessano a nessuno, ma sarebbe consigliabile trovare il feeling al più presto con la vittoria, perché nulla porta più serenità di un successo. A due settimane dallo start dal campionato, quando non basterà più giocare bene, ma la bontà del lavoro di Marco Giampaolo verrà giudicata – anche e soprattutto – sulla base dei risultati raccolti. Quindi, quale miglior occasione se non quella di stasera, ovvero la prima volta del Milan a Pristina contro il Feronikeli, squadra militante nella massima serie kosovara. Se contro le big affrontate nella ICC il risultato è passato in secondo piano, nel test odierno il Milan non può permettersi figuracce, nonostante sia solo un amichevole. Perché le rivali corrono e sembrano già in palla.
La nuova Juventus di Sarri è sembrata quella più imballata, ma è riuscita a battere a Nanchino l’Inter ai rigori. Nei nerazzurri si è già vista la mano di Conte, nonostante un attacco ridotto ai minimi termini: i nerazzurri hanno superato, anche se ai rigori, sia Tottenham che Psg. Il Napoli di Ancelotti, che ha cambiato poco, è sembrata quella più in fo,rma, nei test spicca il 3-0 ai campioni d’Europa del Liverpool. Bene la Roma, che in 7 uscite non ha mai perso. Imbattuta anche la Lazio con 6 vittorie su 6. Solo numeri, fini a sé stessi, ma ora è arrivato il momento di sbloccarsi anche per i rossoneri.
Un tecnico nuovo, metodi e approcci differenti e qualche faccia nuova: difficile chiedere al Milan qualcosa di più in questo precampionato. Giampaolo non ama troppi cambiamenti, e probabilmente anche stasera confermerà il blocco visto finora. Col recuperato ma in bilico Suso, versione trequartista, ad ispirare il vivace Castillejo e il deludente Piatek. Il polacco stasera avrà la pressione di tornare a “sparare”, altrimenti potrebbe suonare già il campanello di allarme di una eventuale, ma ininfluente crisi di gol. Con tanta curiosità per il ritorno di Paquetà e l’esodio di Leao dalla panchina. La missione di stasera sarà quella di divertire, vincere e se possibile in maniera larga, per lanciare un messaggio alle concorrenti e allo critiche, pronte ad avvicinarsi come avvoltoi.