QUALITÀ E DUTTILITÀ – Lo ha messo in luce il pre-campionato, si tratta
di una squadra diversa rispetto alle scorse stagioni. Criticato per mancanza di un bel gioco e per staticità di calciatori negli stessi ruoli, il Milan di Giampaolo risponde con qualità, duttilità e soprattutto tanta scelta. Dopo alcuni anni, i rossoneri possono disporre di una rosa che permetta all’allenatore di riflettere a lungo sugli schieramenti iniziali e di non fossilizzarsi in un 4-3-3 dal quale la passata stagione sembrava non esserci alternativa. Grazie ai rinforzi di mercato e la rosa reduce dall’anno precedente, il Milan può permettersi di operare in più fronti, anche a partita in corso. Il reparto più duttile è senza dubbio il centrocampo, sul quale l’allenatore può contare su diversi jolly del mestiere, abili ad occupare più zone, dalla mediana alla trequarti passando infine per gli
esterni. In questo modo duttilità diventa sinonimo di sicurezza in quanto
l’allenatore può avere la certezza di usufruire di qualità in qualsiasi momento, dai titolari e soprattutto dai subentranti anche in caso di emergenza. L’abilità di Giampaolo sarà dimostrare di saper impiegare in modo efficiente tutte le proprie risorse reparto per reparto regalando ai rossoneri quella costanza che nelle ultime stagioni si è vista poco.
IMPREVEDIBILITÀ – L’arma in più del nuovo Milan sarà sicuramente
l’elasticità di modulo. La possibilità di impiego di Krunic, Bennacer,
Bonaventura, Calhanoglu e Paquetà in tutto il centrocampo offre a Giampaolo la possibilità di variare in qualsiasi momento il suo 4-3-1-2 in altri moduli come il 4-2-3-1 o 4-3-2-1, senza dimenticare Suso che potrebbe agire anche come esterno in un possibile 4-4-2 o 4-3-3. Libertà di fantasia anche in difesa grazie al ballottaggio tra Conti e Calabria sulla destra, la possibilità di puntare sulla velocità di Theo Hernandez o sulla copertura più attenta di Rodriguez sulla sinistra, passando al centro con il dubbio su chi sarà tra Duarte e Musacchio ad affiancare capitan Romagnoli. Curioso vedere se al fianco di Piatek sarà confermato Leao o se verrà riproposto Castillejo come in Champions Cup, in attesa del probabile approdo di Correa. Una bella opportunità per il mister di dimostrare di aver meritato la panchina rossonera. La mano dell’allenatore è senza dubbio evidente: una squadra più compatta ed ordinata che costruisce da tutte le zone del campo, possesso palla e molte verticalizzazioni, soprattutto per opera del trequartista che mette in porta gli attaccanti. Sarà un Milan divertente,
imprevedibile e che gioca a calcio senza dare punti di riferimento, con un varietà di scelta che metterà in difficoltà l’allenatore e che stimolerà i giocatori a conquistarsi il posto da titolare.
Di Alberto Carraro
This post was last modified on 15 Agosto 2019 - 01:37