La parola d’ordine è solo una: vincere. Occorrono i tre punti contro l’Udinese per partire al meglio in questo campionato. Le rivali per l’Europa – Roma, Lazio, Atalanta, Torino, Inter, Napoli – si sono rinforzate ancora di più, quindi è fondamentale sprecare meno punti possibili, soprattutto con le ‘piccole’. Nella prima conferenza stampa precampionato della stagione, Marco Giampaolo è carico e sicuro del suo Milan. “Il lavoro lo abbiamo portato avanti in questi mesi come da programma – esordisce –. Peccato l’arrivo in ritardo di qualche giocatore. Con l’inizio del campionato le sedute tattiche diminuiscono e loro avranno bisogno di più tempo. Ma con chi ho iniziato sono stato seguito molto bene. Le difficoltà nelle amichevoli estive? Abbiamo giocato con squadre diverse: chi ci veniva a prendere, chi ci aspettava. Sono state 6 partite utili e diverse con delle difficoltà, ma tutto questo fa parte del percorso di apprendimento. La cosa che mi rende sereno, ripeto, è che i miei giocatori mi seguono e sono attenti. Per questo non possiamo che migliorarci sempre“. “L’esordio da allenatore del Milan è un sogno“, prosegue il mister, “sia per me che per i miei calciatori. Sono in un ambiente straordinario. Milanello è una struttura di lavoro eccellente. Essere qui è un privilegio. Con i calciatori ho un buon feeling lavorativo, c’è calore intorno alla squadra. Non c’è bisogno di spingerli verso chissà cosa. Hanno tutte le migliori condizioni possibili per fare bene. Io so dove bisogna arrivare e attraverso quali step. Ho bisogno di lavorare con i calciatori, affinare i loro movimenti, il modello di gioco, che stiamo continuando a fare nonostante le difficoltà“.
A Udine gioca chi sta meglio: “Calhanoglu o Bennacer? Chi mi dà più garanzie gioca. Oggi non conosco la condizione di alcuni, ad esempio di Bennacer. Anche se è arrivato bene a Milanello. Magari per lui ci sarà uno spazio a gara in corso. Porterò tutti i miei dentro al mio progetto. L’importante è che la mia squadra sia competitiva e scenda in campo da squadra vera, non come giocatori da figurine. Dobbiamo giocare oltre gli aspetti tecnico tattici, gli undici che scendono in campo dovranno essere competitivi“. Suso dovrebbe rimanere anche quest’anno, ma Giampaolo lascia tutti con il dubbio: “Io ho espresso il mio commento tecnico, per me è un gran giocatore. Poi a volte si va al di là degli aspetti personali. Il calciatore non si è mai lamentato, ha giocato quasi sempre da esterno, ma se sei forte puoi giocare dappertutto. Il sistema di gioco lo avrei cambiato in base a lui, ma lui mi ha dato grande disponibilità e non ha mai manifestato sofferenza. Sono felice che resti? Sì, ma il mercato ancora non è chiuso“.
Su Piatek: “Un giocatore più di profondità che di palleggio – commenta l’ex allenatore della Sampdoria –. È il calciatore che in alcuni parametri ha manifestato un livello di fatica più degli altri. Deve fare un percorso di smaltimento delle tossine che ha in corpo. Il fatto che non abbia segnato finora non mi sposta nulla. Non ci bado, ma bado alla sostanza delle cose: la prestazione collettiva di squadra. Curo i suoi marcamenti, gli smarcamenti. Quando vede la porta vi assicuro che è preciso e noi lo facciamo giocare più vicino alla porta possibile. Se sono contento della squadra che ho avuto finora? Normalmente mi innamoro dei giocatori che lavorano con passione, non dei singoli come in questo caso. Poi ho la fortuna di lavorare con dirigenti che sono stati anche grandissimi calciatori e che conoscono le dinamiche di come si lavora in una squadra di calcio. Perciò non mi lamento del mercato. Mi dà fastidio quando non c’è un pensiero collettivo e la squadra non mi segue“.
L’obiettivo è la Champions, ma “per quell’obiettivo concorrono tante squadre. Non è più come anni fa quando ce ne erano di meno e di definite. Il Milan deve correre per quel sogno ma non è solo. Vi garantisco che non siamo qui per recitare una parte, dobbiamo fare al meglio delle nostre possibilità. Se ho sentito Gattuso? No, ma so che è in qualche pescheria di Gallarate dove io ho casa al mare e lo andrò sicuramente a trovare“.
“Io ho un difetto – spiega Giampaolo – non mi godo le emozioni al momento. Ma dopo la partita mi scordo degli aspetti. Se ho le chiavi di Milanello? Certo, con i miei collaboratori passiamo gran parte della giornata qui quasi per tutto il giorno, poi ne ho sei per riposare“. Per quanto riguarda il capitolo infortunati, a Udine non ci sarà Biglia: “Mi dispiace averlo perso, ma tornerà presto. Poi ci sono quelli di lungo corso: Caldara, Theo Hernández, Bonaventura. Jack lo stiamo inserendo in un programma lavorativo settimanale. Il rigorista di quest’anno? Sarà Piatek“. “Voglio vedere il miglior Milan possibile già da domani senza aspettare il derby fra un mese. La perfezione non esiste, ma curiamo i dettagli al meglio per migliorare nel tempo cercando di ottenere risultati sportivi“, esclama il mister che però su Correa glissa scherzando: “Non so nulla, non lo conosco“. L’ultimo pensiero è su Leão e Duarte, gli ultimi arrivati a Milanello: “Hanno fatto pochi allenamenti finora, ma sono persone di grande curiosità, che si impegnano e cercano di capire il prima possibile le cose che chiediamo“.