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Tutto bene. Anzi no. Basta la sconfitta di Udine per ribaltare tutto. E Marco Giampaolo torna già clamorosamente sui suoi passi, facendo intendere che si tornerà al 4-3-3. Se poi col Brescia dovesse confermare una formazione senza alcun nuovo acquisto, vedremmo la fotocopia del Milan targato Rino Gattuso, arrivato ad un solo punto dal quarto posto. Nulla di sconvolgente, nulla di irreparabile, anzi. L’ammissione del tecnico negli spogliatoi della Dacia Arena è lampante: “E’ emersa una difficoltà nell’interpretare le cose che chiedo, per caratteristiche dei giocatori. Bisogna capire su quali dinamiche bisogna spostarsi meglio”.

L’evanescenza dell’attacco non è stata scoperta oggi in Friuli. Le difficoltà di Piatek erano note anche nel pre-campionato, dove il polacco non era mai riuscito ad andare a segno. Certo, sembra un dato preoccupante se il solo che finora recepisce le indicazioni di Giampaolo sia Castillejo, sempre abile a correre dietro ad ogni pallone quanto in difficoltà a giocarne uno di quei palloni. “Dobbiamo costruire qualcosa di diverso davanti – ha spiegato ancora Giampaolo -. Vado oltre la partita di oggi. So quelli che sono gli sviluppi offensivi di una squadra che deve andare in verticale. Mi immagino già che cosa si debba fare (il ritorno al 4-3-3, ndr), devo spostare qualcosa”.

L’allenatore dopo la sconfitta di Udine ha spiegato di non aver avuto campanelli d’allarme fino ad oggi. Eppure, se guardiamo solo i meccanismi dell’attacco e non nel gioco nel suo complesso, spesso qui elogiato per i progressi mostrati, la bulimia del reparto avanzato è stata sempre sotto gli occhi di tutti. Basta, però, a cambiare nuovamente tutto per tornare al passato? A meno che da qui al 2 settembre il mercato riservi sorprese al punto di essere qui a giudicare una squadra che sarà profondamente “stravolta” nei prossimi giorni.

This post was last modified on 25 Agosto 2019 - 23:03

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redazione