Uno è giovane, in rampa di lancio e appena premiato come miglior giocatore della Coppa d’Africa. L’altro è pacato, esperto e desideroso di rivincita. Si presentano così Bennacer e Biglia al dualismo in regia che ci accompagnerà per tutta la stagione.
In vista della prima trasferta stagionale a Udine, l’argentino parte avanti. Ma solo per motivi di tempo. Giampaolo è rimasto stregato dall’algerino a Empoli e come primo investimento ha fatto il suo nome. È arrivato in gruppo a inizio agosto dopo le vacanze e ancora non è entrato nei meccanismi del nuovo mister. Perciò Biglia dovrà sfruttare tutte le chance a sua disposizione per sovvertire le gerarchie e confermarsi il mediano titolare del Milan. Fino alla pausa – probabilmente – il nuovo numero 20 partirà titolare e dovrà essere al 100% per reclamare la conferma.
Stessa posizione, ma due modi di interpretarla. Bennacer è dinamico, ama giocare verticale e a un tocco. Il gioco di Biglia è figlio della tattica, del pensiero: detta i tempi di gioco a seconda del momento della partita. Sa quando accelerare e quando addormentare la manovra e l’imbucata in avanti arriva solo con sicurezza. Un metronomo. Lo scorso anno ha dovuto cedere il passo a Bakayoko, causa infortuni, e al suo rientro non ha trovato più spazio per colpa delle buone prestazioni del francese. Quest’anno nuovo “avversario”, ma a 33 anni non è ancora il momento di farsi da parte e lasciare spazio ai giovani.
Storia in comune con altri compagni di reparto – Calhanoglu, Kessiè e Suso – da esubero a possibile titolare. L’argentino con i suoi 3.5 milioni di ingaggio è una voce pesante a bilancio, è stato sul mercato ma nessuno ha convinto il Milan con offerte soddisfacenti. Il Genoa si è fatto sotto, ma il suo stipendio ha fatto virare Preziosi su Schone. Durante la preseason Biglia ha giocato sempre e bene, insinuando il dubbio a ogni partita in Giampaolo: “E se fosse lui il mio titolare?”
Tra tre giorni si alza il sipario e il primo regista dello spettacolo rossonero potrebbe essere proprio Biglia. Una – o forse due – occasioni da non sprecare per essere l’uomo d’esperienza per far crescere i ragazzi intorno. E Giampaolo è di nuovo in difficoltà, ma a lui – fortunatamente – piace così.