Terminato il periodo estivo ora il Milan si prepara a fare sul serio. Dopo un pre-campionato che ha visto il club di Via Aldo Rossi protagonista di numerosi cambiamenti tra allenatore, giocatori e dirigenza è tempo di dare un resoconto finale sull’operato dei rossoneri punto per punto.
CALCIOMERCATO – In seguito all’esclusione dalle coppe europee per un anno come da sanzione del fair play finanziario, il Milan ha dovuto muoversi entro certi limiti, tra cui l’impossibilità di fornire ingaggi superiori ai 2.5 milioni di euro a stagione per i nuovi arrivati. Questo ha di fatto complicato l’approdo a Milanello di top player ma non ha negato la possibilità di trattare per calciatori giovani e di prosperità, come volontà di Gazidis. L’obbiettivo è stato raggiunto: una possibile difesa under 25 e nel complesso un undici titolare di spiccata giovinezza, con Suso che si rivelerebbe il più “vecchio” con i suoi quasi 26 anni. Nonostante molti tifosi abbiano storto il naso per gli arrivi da squadre di seconda fascia come Empoli, il Milan complessivamente si è mosso bene considerando la propria situazione, sfiorando in più occasioni il gran colpo ed arrivando a prendere anche un terzino di esperienza importante come Theo Hernandez. Per quanto riguarda il mercato in uscita rimangono molte perplessità nell’affare Cutrone, “svenduto” secondo molti per i soli 22 milioni concordati nonostante l’importante plusvalenza raggiunta in ottica bilancio. Viste le cifre dell’arrivo di Leao ed in generale del panorama europeo i rossoneri avrebbero dovuto gestire in modo migliore l’addio di Patrick. È giusto sottolineare inoltre come il mercato del Milan per certi versi sia stato condizionato dal mancato approdo in Champions League, fattore che può giocare un ruolo importante nella valutazione dei giocatori, soprattutto di alto rango.
LE AMICHEVOLI – Dal punto di vista numerico il pre-campionato del Diavolo non può dirsi certo soddisfacente. Tra Champions Cup ed amichevoli il Milan può vantare una sola vittoria contro il Feronikeli in sette gare disputate. La portata dell’avversario è sempre stata in linea con le capacità dei Rossoneri che si sono sempre dimostrati in grado di mettere in difficoltà i rivali tuttavia arrivando in una sola occasione al successo. È pur sempre calcio estivo ma se il buon giorno si vede dal mattino il Milan non può di certo dormire sogni tranquilli numericamente parlando. Si deve però tener conto che si tratta di un team appena affidato ad un nuovo allenatore che è dotato di una filosofia molto differente dal precedente e che richiede del tempo per poter esprimere la propria idea di calcio. Di tempo però ne rimane poco, domenica alle 18 è fissato l’appuntamento con l’Udinese di Tudor, squadra che nelle ultime annate è stata un tabù difficile da sfatare per i milanesi. Lasciate alle spalle le amichevoli, i tifosi e tutto il popolo rossonero si augurano di avere un ruolo da protagonista in un campionato assai ostico, visti i rafforzamenti anche delle squadre più piccole.
LA FILOSOFIA DI GIOCO – C’è chi dice che il vero colpo del mercato estivo sia stato il nuovo allenatore Marco Giampaolo. Nonostante le statistiche negative del pre-campionato, si è vista una squadra molto diversa dalle stagioni precedenti. Buon calcio, caratterizzato per la prima volta da una rosa che può mettere in seria difficoltà di scelta l’allenatore. Un vantaggio che nel campo può essere tradotto in imprevedibilità e che fornisce un’arma in più alla squadra, in grado di adottare moduli diversi in qualsiasi momento grazie alla particolare duttilità di molti centrocampisti. La mano dell’allenatore si è ben vista nella fase estiva: una squadra compatta che occupa bene tutte le zone del campo, possesso palla e molte verticalizzazioni soprattutto per opera del trequartista, che Giampaolo è riuscito a trovare nella figura di Suso. Lo spagnolo da principale giocatore sacrificabile è divenuto un punto di riferimento per la squadra ed è l’uomo che ha dato gli spunti più interessanti nel gioco di Giampaolo firmando inoltre il primo centro del Milan in Champions Cup. Un’altra conferma importante arriva dal reparto difensivo che si è dimostrato attento e solido subendo davvero poco. L’unica nota negativa ma non drammatica è il digiuno di Piatek che è persistito per tutto il pre-campionato. Non è il caso di disperarsi: il polacco continua a lavorare con impegno e serenità in attesa di iniziare a fare sul serio. Complessivamente però la squadra sta bene ed è in buone mani, Giampaolo grazie alle sue capacità ed alle risorse che dispone potrebbe regalare quella costanza di risultati che al club rossonero nelle ultime stagioni è mancata.
Alberto Carraro