Fascino da condanna. Il Milan ora pensa a Keita Baldé per l’attacco. Il senegalese, non riscattato dall’Inter, ha mandato i nerazzurri in Champions (e messo fuori i rossoneri) con un gol e una buona prestazione nel secondo tempo contro l’Empoli, all’ultima giornata.
Il parco attaccanti del Milan è in continuo movimento, l’unico a rimanere fermo è Piatek. Intorno a lui sono tutti in ballo. La porta girevole Andrè Silva, prima partito direzione Monaco poi tornato indietro per le complicazioni nella trattativa. Mossa che ha bloccato anche l’arrivo di Correa dall’Atletico Madrid. Accordo tra tutte le parti, ma senza la cessione del portoghese il Milan non può spendere i 50 milioni necessari per portate l’argentino in rossonero. Cutrone è finito nel mirino del Wolverhampton – a cui serve una punta subito per i preliminari di Europa league – ma non è convinto della destinazione.
Keita è sicuramente più abbordabile. Il Monaco se ne vuole liberare. Nel Principato non ha convinto alla prima stagione ed è stato spedito all’Inter, che ha ringraziato senza però sborsare i 34 milioni pattuiti per acquistarlo. La squadra monegasca ha valutato 25 milioni (trattabili) il suo cartellino, ma non si opporrebbe nemmeno a un nuovo prestito, questa volta però con più garanzie.
Guardando il profilo di Keita, alla voce qualità c’è la “duttilità”. La scorsa stagione Spalletti lo ha impiegato da esterno su entrambe le corsie, dietro la punta e come attaccante centrale viste le assenze di Icardi e Lautaro. Alla voce difetti, però, c’è scritto bello grosso “discontinuità”. Anche con la Lazio il senegalese aveva lo stesso problema. A tratti è devastante, specialmente se ha campo per mettere in moto la velocità che ha nelle gambe, ma durante la stagione si prende troppe pause, legate a condizioni fisiche e qualche atteggiamento un po’ sufficiente. Comportamenti sbagliati che a volte ne hanno precluso lo schieramento o la rendita.
Non a caso Keita, qualora dovesse arrivare al Milan, è squalificato per la prima giornata di campionato. All’ultimo minuto contro l’Empoli è stato espulso per aver atterrato il portiere Dragowski a 70 metri dalla sua porta, mentre Brozovic appoggiava in rete il pallone della sicurezza Champions. Uno dei suoi “colpi di testa”, insomma. Il ragazzo è così, pregi e difetti. Ora il Milan l’ha inserito nella sua funzione di mercato e valuta tutte le incognite di quest’estate 2019.