Krzysztof Piatek si è raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport, ecco tutte le sue parole:
Sulle differenze della passata stagione: ” Per me lo scorso anno è stato magnifico. Ho segnato più di Cristiano Ronaldo. L’obiettivo di quest’anno è migliorarsi e andare in Champions League. Peccato non averla raggiunta subito“.
Sulla maglia numero 9: “Sono felicissimo di indossarla. La società mi ha detto che dovevo meritarmela e ora eccola qui sulle mie spalle. Non credo alla maledizione. Credo di poter far bene e basta“.
Sulla prossima stagione: “Per me la prossima annata andrà in migliorando. Arrivo da tre stagioni in crescendo: 11 reti, 21 e 22, spero di arrivare più in alto possibile in campionato“.
Su cosa dovrebbe migliorare: “Spero di migliorare il tiro, magari dai 25 metri o anche calciare bene con il sinistro, per un attaccante è fondamentale“.
Su avere un compagno di reparto: “Giocare con me solamente o con affianco un compagno è uguale, ma avere affianco qualcuno contro due difensori è sempre importante. Ti permette di avere più spazi per creare i presupposti del goal“.
Sul compagno ideale: “Se devo sognare posso dire Cristiano Ronaldo o Shevchenko“.
Sul trequartista: “Io e Paquetà abbiamo grande feeling. Lui sa che movimenti faccio, sa sempre trovarsi pronto e sa quando dare il pallone sui piedi e quando in profondità. Questa intesa è importantissima“.
Su Suso: “È sempre stato un’ala. Farà fatica ma conto sulle sue enormi qualità. Può farcela“.
Su Giampaolo: “È un maestro di calcio. Per lui ogni dettaglio è molto importante. Ha ottime idee di gioco, se non si capisce sta ore a ripeterlo, è pignolo, ma lo fa per aiutarci a migliorare. Ho lavorato con diversi allenatori, ma lui è il migliore“.
Su Gattuso: “Rino ha dato tantissimo per questa squadra, sia da calciatore che da allenatore. È una leggenda. Ha un carattere un po’ matto (ride). Ama il Milan. Lo scorso anno si è preso molte responsabilità ed è arrivato stanco e svuotato“.
Con umiltà: “La Champions è l’obiettivo, conta prima di tutto arrivarci, poi vedremo passo per passo il futuro. Io ci credo, ma bisogna lavorare per farcela“.
Se la Champions, che pazzia farebbe: “Mi tingerei i capelli di bianco, ma durerei pochi giorni (ride)“.
Su Milano e famiglia: “La mia famiglia si trova molto bene. Viviamo in centro. Ci piace vivere una vita tranquilla. Mio padre è un grande tifoso rossonero“.
Sull’esultanza: “Non la cambio. È una sorta di talismano, per me è un gioco” – poco prima però ha detto che non crede nelle superstizioni, come la maglia numero 9.
This post was last modified on 26 Luglio 2019 - 08:21